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- categoria Green Economy
Bonus idrico, come funziona l’incentivo per ridurre il consumo di acqua
Tra i vari incentivi introdotti dal Governo negli ultimi anni per incentivare le ristrutturazioni edilizie e l’efficientamento delle unità abitative figura anche il bonus per il risparmio idrico. L’agevolazione è finalizzata a favorire il minor dispendio di risorse idriche, ottimizzando l’erogazione di rubinetti e scarichi mediante l’installazione di dispositivi di moderna generazione.
In cosa consiste il bonus
L’incentivo, come spiega il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, consiste in un bonus di 1.000 euro; la cifra viene riconosciuta ai soggetti fisici, residenti in Italia, che eseguono specifici interventi su singole unità immobiliari o parti di edifici esistenti. Nello specifico, l’agevolazione viene riconosciuta per:
- sostituzione di sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto;
- sostituzione di rubinetti, soffioni doccia e colonne con sistemi a flusso d’acqua limitato.
Le spese per le quali è possibile richiedere ed ottenere il bonus sono:
- fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica “con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri”;
- fornitura e posa in opera di rubinetti per bagno e cucina “compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto”;
- fornitura e posa in opera di colonne o soffioni per la doccia “con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto”;
- opere idrauliche e murarie necessarie per la dismissione e lo smontaggio dei sistemi preesistenti.
L’acquisto dei sanitari e dei rubinetti, ai fini dell’ottenimento del bonus, deve risultare pienamente tracciabile. Ciò implica che il pagamento deve essere effettuato utilizzando strumenti in grado di comprovare l’avvenuta transazione (bonifico bancario o postale); pagamenti effettuati in altro modo - contanti, assegni e simili - non consentono di accedere all’agevolazione. Questo presupposto prescinde dal canale di acquisto: di conseguenza, si può richiedere il bonus anche acquistando sanitari e rubinetteria online, rivolgendosi ad e-commerce specializzati come www.exagonshop.it, avendo cura di richiedere e conservare la fattura o il documento fiscale sul quale sono riportati gli estremi del compratore e del venditore, nonché le diciture relative al numero ed alla quantità di beni acquistati.
Come richiedere l’incentivo
A seguito della (tardiva) pubblicazione del decreto attuativo da parte del dicastero competente (il MITE), è possibile richiedere il bonus per mezzo dell’apposita piattaforma accessibile tramite il sito ufficiale del Ministero della Transizione Ecologica. Poiché i fondi per le agevolazioni di questo tipo vengono stanziati in occasione della redazione della Legge di Bilancio, è difficile prevedere se - e in che termini - il bonus per il risparmio idrico verrà prorogato anche per il 2023. A tal riguardo, bisognerà attendere le decisioni del nuovo esecutivo e, in particolare, la posizione che assumerà il nuovo Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica affidato a Gilberto Pichetto Fratin (che subentra a Roberto Cingolani, ministro uscente).
Cresce la sensibilità rispetto al consumo idrico in Italia
È innegabile come l’architettura, così come l’industria edilizia, sia sempre più orientata a sviluppare soluzioni funzionali e sostenibili. In questo scenario rientrano anche le misure volte a diminuire il consumo di acqua, una risorsa preziosa da utilizzare nel miglior modo possibile.
Tale consapevolezza appare sempre più diffusa tra gli utenti della rete idrica italiana; da un report ISTAT stilato a marzo dello scorso anno emerge come, nel 2020, “il 40,6% delle persone di 14 anni e più si dichiara preoccupato per l’inquinamento delle acque” mentre “il 67,4% di persone di 14 anni e più è attenta a non sprecare acqua”. L'aspetto economico (i rincari in bolletta) certamente incide, ma il dato rivela anche una crescente sensibilità rispetto al tema.
L’architettura e la progettazione urbanistica dovranno, in futuro, tenere sempre più in conto questo aspetto, in considerazione del fatto che l’Italia è il paese UE che preleva il maggior volume di acqua dolce potabile da fonti idriche superficiali o sotterranei (dati ISTAT). Pertanto, è innegabile come l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse d’acqua sarà un aspetto sempre più significativo per l’architettura del prossimo futuro.