- scritto da Simona Tannino
- categoria Progetti
Lotus building: il fiore all’occhiello dell’Oriente
Lo Studio505 di Melbourne è stato incaricato di costruire l’ultima meraviglia architettonica, un edificio a forma di fiore di Loto, tipico delle regioni cinesi, direttamente sul lago artificiale di Wujin. L’edificio sarà collegato ai due corpi già esistenti sotto il livello dell’acqua, instaurando una connessione non solo a livello logistico, in quanto serviranno come accesso al Lotus Building, ma anche a livello termico ed energetico, rendendo i tre corpi energeticamente autosufficienti.
The Cube: il landmark dall’involucro che risparmia energia
IL NUOVO POLO ATTRATIVO DI WUJIN
Il gigantesco fiore di loto occuperà un’area di interesse di circa 3,5 ettari, sbocciando sulla superficie del lago artificiale ed assicurando un magnifico show luminoso notte e giorno.
I petali di metallo cangianti riflettono la luce solare, riducendo al minimo il dispendio energetico, utilizzando le fondazioni geotermiche come maggiore risorsa cui attingere.
La massa volumetrica del lago viene utilizzata per raffreddare, durante le stagioni estive, e riscaldare, durante quelle invernali, tramite una serie di sofisticati sistemi di scambio termico, i quali serviranno al contempo anche i due corpi sommersi, sfruttando quando possibile la ventilazione naturale, tramite dei camini celati nella struttura.
L’intera area che circonda il Lotus Building fa parte di un masterplan in fase di progettazione e sono previste molteplici destinazioni d’uso da integrare col contesto, come sale da conferenza, ristoranti, palestre e aree ricreativo–culturali.
IL PROGETTO DEL CANDELABRO
Lo Studio505 ha collaborato con BAM (Ballistic Architecture Machine) , con sede a Beijing, per il design dell’imponente candelabro alto 7 metri che si erge al centro della sala principale, sospeso a circa 12 metri da terra.
La struttura composta da aste metalliche saldate fra loro termina in numerosi fili sottili luminosi, tagliati a laser e decorati con luci a LED, sospesi a sbalzo. L’intero apparato luminoso è controllato telematicamente, ogni 20 secondi è previsto un cambio di colore, più 10 secondi di transizione tra un cambio e l’altro.
- crediti fotografie © John Gollings