- scritto da Antonia Guerra
- categoria Criteri Progettuali
Temperatura interna di progetto. Quale considerare, come sceglierla
valore fissato da legge, in particolare dal D.P.R. 21 dicembre 1999, n° 551 che costituisce l’aggiornamento del vecchio D.P.R. 26 agosto 1993, n° 412.
Imporre una temperatura interna di progetto, significa limitare il valore della temperatura massima interna in inverno. Se così non fosse, ognuno potrebbe dimensionare il proprio impianto per temperature eccessivamente alte, tali da permettere di indossare abiti molto più leggeri di quelli che la stagione invernale comporta, il che determinerebbe un maggiore consumo di energia e quindi di risorse naturali.
La legge differenzia le temperature interne di progetto a seconda delle destinazioni d’uso degli edifici e, all’interno di uno stesso edificio, fa anche differenze per i diversi locali.
La temperatura interna di progetto ti per locali adibiti ad uso civile è stabilita dalla legge pari a 20 ± 2°C e solitamente il valore considerato è proprio quello di 20°C. Per locali adibiti ad uso industriale invece, il valore di temperatura interna di progetto da considerarsi è di 18 ± 2°C.
La norma UNI EN 12831 definisce dei valori di temperatura interna di progetto che variano in funzione della destinazione d’uso degli ambienti così come riportato di seguito:
Bagni – ti = 24°C
Abitazioni, uffici, sale conferenza, auditori, ristoranti, bar, aule scolastiche – ti = 20°C
Industrie – ti = 18°C
Grandi magazzini, supermercati, musei, gallerie – ti = 16°C
Chiese – ti = 15°C
Tutti i suddetti valori si riferiscono a locali di altezza inferiore a 5 metri perché al di sopra di tale quota, si verificano fenomeni di stratificazione dell’aria e quindi non è più possibile considerare costante la temperatura dell’aria all’interno di un ambiente.