Contabilizzazione e termoregolazione del calore negli edifici: valutazioni economiche e criticità

Con il D.L 4 luglio 2014, n. 102  “Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica” entro il 31 dicembre del 2016 i condomìni, e gli edifici polifunzionali, dotati di un impianto di condizionamento dell’aria centralizzato, o rifornito da una rete di teleriscaldamento, dovranno installare sistemi di contabilizzazione, di termoregolazione individuali per misurare l’effettivo consumo -di ciascuna unità immobiliare- e adottare il criterio della ripartizione dei costi in base alla norma UNI 10200/2015. In questo articolo, l’ultimo di una serie di quattro, vediamo brevemente quali sono le relative ricadute economiche e sociali.

Come effettuare la contabilizzazione del calore negli edifici

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Secondo un’indagine di Altroconsumo, benché i costi degli interventi varino in funzione dello stato degli impianti presenti, indicativamente si approssimano ai seguenti ordini di grandezza in base al numero di unità immobiliari:

  • Palazzina di 20/30 unità immobiliari: 7-8 mila euro
  • Palazzina di 30/60 unità immobiliari: 9-10 mila euro
  • Palazzina di circa 100 unità immobiliari: 11-12 mila euro

I suddetti costi sono comprensivi di: lavaggio dell'impianto di riscaldamento prima dell'installazione delle valvole, installazione di una pompa elettronica per la modulazione della potenza di circolo dell'acqua, installazione di un defangatore e di un addolcitore dell'acqua.

BONUS FISCALI E IVA AL 10%

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Fino a tutto il 2016 (L. di Stabilità 190/2014) ai condomìni spetta la detrazione per gli interventi di edilizia, eseguiti cioè sulle parti comuni, i cui lavori vengono pagati dal singolo condomino attraverso appositi bonifici con ritenuta dell’8% (prevista per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione edilizia fiscalmente agevolati).

Per beneficiare del c.d. bonus ristrutturazioni, occorre richiedere all’Agenzia delle Entrate l’attribuzione del codice fiscale cumulativo, ottenuto sulla base delle istruzioni e i chiarimenti formulati dall’Agenzia con la risoluzione n. 74/E del 27 agosto 2015 che riguardano anche i cd. condomìni minimi (fino a otto condòmini), ma che ai fini della detrazione, sono obbligati a richiedere il codice fiscale mediante il modello AA5/6. Nella comunicazione, unica per tutti i condòmini, devono essere specificati, distintamente per ciascuno di essi: le generalità e il codice fiscale; i dati catastali delle rispettive unità immobiliari; i dati dei bonifici dei pagamenti effettuati per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio; la richiesta di considerare il condominio quale soggetto che ha effettuato gli interventi; le fatture emesse dalle ditte nei confronti dei singoli condòmini, intestate sempre al condominio.

A conti fatti è raccomandabile prevedere non solo l’installazione dei ripartitori su ciascun corpo scaldante, ma anche la sostituzione della caldaia con una a condensazione per sfruttare la detrazione fiscale del 65% entro la fine del 2015.

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In questo contesto è da valutare anche il costo per la redazione dell'APE (attestato di prestazione energetica) da parte di un un tecnico abilitato non coinvolto però nel processo di riqualificazione energetica del sistema edificio-impianto. L'APE si rende necessaria solo nei seguenti casi: quando gli interventi di riqualificazione delle prestazioni dell’impianto (o dell’involucro edilizio) determini il miglioramento di prestazione energetica di almeno una classe e quindi comporti la decadenza dell’APE, eventualmente esistente.          

Dal 2016 il vantaggio fiscale sarà ridotto al 36%, salvo proroghe dell’ultima ora. Sostituendo il generatore con uno più efficiente e inserendo un sistema di contabilizzazione di termoregolazione dell’impianto, il risparmio energetico condominiale dovrebbe attestarsi tra il 30 e il 40% che risulta doppiamente conveniente rispetto alla contabilizzazione abbinata alla termoregolazione.

Vantaggi degli interventi di efficientamento

  • Riqualificazione tecnologica della centrale termica con sistemi innovativi e conseguente rivalutazione dell’immobile.
  • Ottimizzazione del processo di produzione e di utilizzo dell’energia.
  • Risparmio energetico.
  • Autonomia di gestione del riscaldamento nelle singole unità immobiliari.
  • Maggiore sicurezza dell’intero impianto.
  • Delega al gestore del servizio di tutte le responsabilità inerenti alla centrale termica.
  • Pagamento soltanto del calore consumato.

Appare dunque evidente che i maggiori interessati agli interventi di efficientamento sono i condomini degli immobili con impianto di riscaldamento centralizzato ed in particolare quelli con centrali termiche obsolete o fuori norma.

Criticità dell'obbligo di efficientamento

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Concludiamo suggerendo la seguente riflessione in merito all'efficacia dei provvedimenti di riqualificazione energetica: quanti pensionati con 500 €/mese o lavoratori precari (la maggioranza della popolazione italiana) possono accedere ai bonus fiscali? Molti investimenti di risparmio energetico, per essere significativi devono alzare almeno di una classe prestazionale, e siccome presuppongono spese importanti (talvolta ostacolando anche l'uso dell'immobile per i lavori) non sono ammortizzabili entro la vita utile del proprietario (orizzonte inferiore ai 10 anni come previsto nell’APE, affinché essa abbia validità legale) o addirittura inaccessibili per un lavoratore precario e, in fine, improponibili alla metà dei giovani in quanto disoccupati (percentuale ai massimi storici rispetto agli occupati). All'autore pare che la legge, ancora una volta venga recepita in modo iniquo, beneficiando solo le fasce più abbienti della popolazione (agevolate pur non avendone bisogno).  

Pertanto, con gli obblighi imposti da questo nuovo D.L. verranno penalizzati in termini di comfort ancora una volta gli inquilini degli immobili più freddi e meno coibentati, mentre indiscriminatamente tutti ce ne rimetteremo in termini d’inquinamento ambientale, disattendendo paradossalmente lo scopo principale della direttiva UE sul risparmio energetico: ridurre le emissioni di CO equivalente.

Giovanna Barbaro

Giovanna Barbaro Architetto e Tecnologo

Deve il suo carattere cosmopolita a Venezia, dove si laureò in architettura (IUAV). Dal 2008 europrogettista nei settori green economy e clean tech. Nel 2017 ha realizzato uno dei suoi più importanti sogni: fondare Mobility-acess-pass (MAP), un'associazione no profit per la certificazione dei luoghi pubblici per le persone con disabilità motorie. Tra i suoi hobby preferiti: la fotografia e la scrittura