- scritto da Antonia Guerra
- categoria Innovativi
Materiali biocompositi in architettura. Il primo pannello per facciate
Dalla ricerca di Arup e GXN Innovation nasce BioBuild, il primo pannello autoportante per facciata in materiali biocompositi mai realizzato al mondo. Innovativo, naturale e prefabbricato, BioBuild, che impiega materiali naturali e riduce del 50% l’embodied energy (energia grigia) senza un aumento di costo, ha vinto il JEC Innovation Award 2015 nella categoria "Costruzione".
Cosa sono i biocompositi
I biocompositi sono prodotti dalla combinazione di fibre naturali come lino, canapa e iuta, e di resine naturali realizzate dagli scarti della produzione di colture come mais e canna da zucchero. I biocompositi, opportunamente trattati con processi produttivi, possono essere trasformati in elementi architettonici performanti, leggeri e durevoli, che riducano l'"embodied energy” rispetto ad altri materiali da costruzione tradizionali, senza un aumento di costo.
I benefici dei materiali biocompositi:
- Riducono i rifiuti associati al settore agricolo ed edile;
- Garantiscono una libertà delle forme in fase progettuale;
- Ottimizzano le prestazioni meccaniche e fisiche dei polimeri fibro rinforzati;
- Offrono un ottimo rapporto peso/capacità di sopportare i carichi;
- Possono essere prefabbricati e rapidamente assemblati in cantiere;
- Sono durabili;
Il pannello in biocomposito BioBuild
Il pannello, studiato prevalentemente per un utilizzo in edifici direzionali, è alto 4 metri e largo 2,3, con un modulo vetrato nel mezzo. È composto da uno strato esterno ed uno interno di laminati in biocomposito di lino e resine naturali, ed uno centrale di materiale isolante. Lungo il perimetro del pannello è presente un telaio in legno per garantire una adeguata interfaccia fra i diversi moduli di facciata. Le piastre di fissaggio al solaio sono l'unico elemento in metallo del pannello e rappresentano prodotti commercialmente disponibili per sistemi autoportanti di facciata.
Aspetto fondamentale della ricerca è stata l’attenzione all’intero ciclo di vita dei materiali costituenti il pannello. Tutte le componenti del sistema sono facilmente smontabili le une dalle altre e possono essere riciclate o riutilizzate alla fine del loro ciclo di vita.
Il consorzio BioBuild è formato da 13 partners provenienti da 7 Paesi europei ed stato costituito nell’ambito del Settimo Programma Quadro della Comunità Europea. Oltre al sistema di facciata ha progettato kit per sistemi di rivestimento per esterni, pareti divisorie interne e controsoffitti.
BioBuild è il risultato di una ricerca portata avanti da Arup e GXN Innovation, due realtà che credono fortemente nelle potenzialità della ricerca e ne finanziano progetti. Arup, con 90 uffici in 39 Paesi al mondo, investe ogni anno 5 milioni di sterline (circa 7 milioni di euro) in ricerche per migliorare gli aspetti tecnici, social, economici, sostenibili dei propri progetti. Ha collaborato a BuiBuild con GXN Innovation, la branca di 3XN architects che si occupa di ricerca nel settore della progettazione sostenibile, focalizzando la propria attenzione su processi digitali e materiali ecologici.
Nell’ambito della fiera EcoBuild, una fiera sull’edilizia sostenibile che si svolge ogni anno a Londra, ho incontrato l’ingegnere Guglielmo Carra, Project Manager per Arup e Design Manager per il progetto BioBuild, il quale commenta: “Questo prodotto innovativo spinge i confini dell’ingegneria delle facciate e dei materiali verso nuovi obiettivi, utilizzando i materiali biocompositi in un campo particolarmente difficile come quello delle costruzioni in cui le performance energetiche e meccaniche sono sempre più rilevanti. La libertà di progettazione garantita dai biocompositi può avere un forte impatto sull’estetica degli edifici”.
- crediti fotografie © GXN Innovation