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- categoria Energie rinnovabili
Finestre intelligenti ad energia solare: il prototipo di Smart Window di Eni
Dalla Ricerca Eni, in collaborazione con il MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston e Politecnico di Milano, nasce il primo prototipo di finestra intelligente capace di catturare l’energia solare e convertirla in elettricità. La prima “Smart Window” installata presso il Centro di Innovazione Tecnologica di Eni a San Donato Milanese (MI) è solo la punta dell’iceberg di quanto prodotto nei laboratori di Eni che, insieme ad altre aziende specializzate nel campo dei materiali plastici, sta testando nuove tecnologie per l’applicazione dell’energia solare nel campo della bioedilizia e dell’efficienza energetica.
Come funziona la smart window
La finestra intelligente di Eni sfrutta la tecnologia LSC (Luminescent Solar Concentrator - Concentratori Solari Luminescenti) che funziona in modo molto semplice: i pannelli trasparenti e colorati della finestra (50 x 50 cm) sono inseriti all’interno di un telaio e contengono al loro interno speciali pigmenti luminescenti brevettati da Eni, che assorbono la luce solare e indirizzano la radiazione verso i bordi della lastra, come in una fibra ottica, rendendo i pannelli stessi luminescenti. Lungo i bordi sono poste delle celle fotovoltaiche che trasformano l’energia solare in energia elettrica permettendo così di alimentare qualsiasi dispositivo. Un esempio? È possibile movimentare le veneziane delle finestre, controllando l’ombreggiamento degli ambienti e regolando il comfort interno. L’energia prodotta in surplus può essere poi immagazzinata in apposite batterie per essere riutilizzata in altro modo, ad esempio per la ricarica di smartphone e dispositivi elettronici.
Ogni finestra è autosufficiente cosicché non è necessario il cablaggio delle pareti dell’edificio. Questo è solo uno dei tanti vantaggi che rivela la tecnologia che accompagna le smart window, insieme all’aspetto più strettamente estetico e tecnico della finestra che, potendo essere realizzata in colori e tonalità diverse secondo le sperimentazioni di Eni, permette alla luce dell’ambiente di risultare più calda. Inoltre, la tecnologia ha l’obiettivo primario di ridurre i costi energetici per la gestione del comfort dell’edificio, consentendo un risparmio fino al 50% sui costi energetici di raffrescamento degli edifici.
Non solo finestre: gli ambiti di applicazione della tecnologia LSC
Eni non si è fermata qui. Decisa a guidare il paese attraverso la Energy Transition, ovvero verso un futuro con un’impronta di carbonio sempre più ridotta, la compagnia energetica sta studiando applicazioni e tecnologie basate sull’uso di fonti rinnovabili di energia che soppiantino le tradizionali risorse nel medio-lungo periodo. La collaborazione con il MIT e con i Politecnici di Milano e Torino è decisiva in questa fase di studio e scambi di saperi sulle tecnologie che sfruttano l’energia solare, ma anche il vento e mare.
In quest’ottica si comprende l’importanza dei concentratori solari luminescenti (LSC), presto disponibili sul mercato, i cui utilizzi sono stati già presentati, sebbene ancora in fase sperimentale. Fra tutte le applicazioni spicca la prima serra solare interamente realizzata con pannelli LSC, presentata da Eni in occasione dell’edizione 2016 di Maker Faire Roma: grazie alle speciali lastre, la serra fotovoltaica è in grado di produrre l’energia necessaria a controllare autonomamente temperatura, umidità e illuminazione delle piante.
In collaborazione con Eni