Il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro

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Alla base di ogni progetto o di un prodotto vi è una componente essenziale, la cui importanza non va mai sottovalutata e la cui qualità va controllata: trattasi della fase lavorativa in senso stretto. Lavorare oggi significa non solo eseguire una serie di azioni meccaniche, ma curarsi di sé stessi alla luce delle condizioni di pericolo in cui si può incorrere sul luogo di lavoro. Inoltre, deve essere cura di ogni buon datore di lavoro introdurre un sistema di gestione della sicurezza dei luoghi in cui i propri dipendenti opereranno, proprio perché la salute e l’incolumità, dagli eventi calamitosi e da qualunque altra insidia che possa ledere un individuo, sono essenziali perché sia appieno rispettata quella che è la sostenibilità di un progetto.

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Se ci riflettiamo – anche per chi non è pratico del settore della sicurezza nei luoghi di lavoro – un’attenta gestione del sistema produttivo garantisce sempre e comunque dei risultati tangibili sul prodotto finito.
Si avrà il vantaggio di un sviluppo del grado di salute e sicurezza sul lavoro per i lavoratori di quella azienda, che ha adottato una determinata procedura che servirà da buona pratica anche per i lavoratori di altre aziende.

La riduzione dei costi derivanti da incidenti, infortuni e malattie inciderà in maniera marginale o nulla sul budget dell’impresa che investe nella sicurezza e nello stesso tempo verranno limitati anche quelli che sono definiti come “costi sociali”, cioè i costi indiretti derivanti da infortuni, malattie e quant’altro limiti l’operatività di un lavoratore, avendo anche riflessi su quello che è il suo intorno (famiglia, amici, stato, etc…).

Inoltre le aziende che operano in questa direzione avranno la possibilità di accedere ad incentivi che lo Stato rende accessibili per le aziende–modello.

Gli SGSL (Sistemi di Gestione della Sicurezza sul Lavoro) sono dunque finalizzati a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza, elaborato con un rapporto tra costi– benefici che favorisce il raggiungimento dell’obbiettivo di sostenibilità–lavorativa.

Il loro riconoscimento come modello organizzativo con efficacia esimente della responsabilità amministrativa degli enti (D.Lgs. 231/01), previsto dal rivoluzionario art. 30 del D.Lgs. 81/08, ne fanno oggetto di sempre maggiore attenzione da parte di aziende di tutti i settori e dimensioni.

“Il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro” chiarisce tutte le fasi per adottare gli SGSL secondo le normative vigenti nel quadro nazionale ed europeo.

Vengono riportate le procedure da seguire secondo sia le linee guida UNI–INAIL che quelle BS OHSAS 18001, indicando le fasi per ottenere la certificazione di qualità, obbiettivo per attestare che un SGSL funzioni davvero in fase operativa e non sia un mero strumento teorico.

Emerge in maniera evidente che la normativa cogente nazionale non prescrive azioni di monitoraggio periodico delle prestazioni di igiene e sicurezza, bensì si limita a verifiche periodiche che non hanno lo stesso significato del “monitoraggio”.

Essenziale – secondo gli autori – è la fase di check, ossia di monitoraggio, per testare secondo indicatori qualitativi e quantitativi, l’andamento delle fasi lavorative. Questo quanto raccomandato dalla norma OHSAS 18001:2007 che prescrive cosa inserire nelle procedure di monitoraggio.

Interessante e fondamentale il capitolo sesto in cui si riprende in maniera approfondita e puntuale il discorso sui MOG (Modelli Organizzativi Gestionali) per la definizione di una “politica aziendale” che rispecchi le prescrizioni di salute e sicurezza dei lavoratori nell’ottica di quanto illustrato nel DLgs 231/01.

Qui gli autori mirano a far comprendere come, secondo la normativa, gli SGSL debbano – a ragion veduta e documentata – essere considerati non solo argomenti per gli addetti ai lavori, ma strumenti per la prevenzione dei rischi.
In altre parole gli SGSL non devono applicarsi in maniera teorica su filiere lavorative già pre–impostate, o quanto meno, se così accade, il loro contributo dovrà esser quello di modificarne gli aspetti là dove incidano in maniera negativa sulla sicurezza dei lavoratori e sull’ambiente circostante.

Il testo si conclude con un’ampia sezione dedicata a creare da un SGSL un Modello Organizzativo e gestionale ex D.Lgs. 231/01 che consenta di accedere alle opportunità economiche offerte attualmente dall’INAIL sotto forma di incentivi e sconti sulla qualità lavorativa.
Nei capitoli sono riportate le procedure operative per applicare gli SGSL su casi specifici.

Nel Cd–Rom allegato è presente la modulistica specifica, editabile e personalizzabile.

Il testo è consigliato ad un pubblico che opera nell’ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro e si interfaccia con realtà aziendali che necessitino di sistemi organizzativi più o meno complessi. È di semplice comprensione e rapido approccio,visti i continui rimandi alla normativa vigente ed i riferimenti bibliografici.

Scheda tecnica del libro
Titolo: Il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro
Formato: 170x240 mm
Editore: EPC (Collana Sicurezza)
Pagine: 270
Data pubblicazione: Gennaio 2012
Autori: Antonio Terracina, Stefano Massera
ISBN: 9788863103731

Autore
Antonio Terracina è un chimico messinese che si occupa da 15 anni di igiene e sicurezza sul lavoro e di SGSL. Auditor OH–SAS 18001 ed esperto del Ministero del Lavoro per i Modelli Organizzativi e Gestionali è uno degli estensori del D.Lgs 81/08. Svolge la sua attività principale come professionista presso la Consulenza Tecnica Accertamento Riscghi e Prevenzione della Direzione Generale dell’INAIL.

Stefano Masera, laureato in geologia, si occupa da 20 anni di igiene del lavoro. Autore di numerose pubblicazioni e testi in materia, è uno degli estensori del DLgs 81/08 e svolge la sua attività prevalente presso la Consulta Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione della Direzione Generale dell’INAIL.

Estratto
L’accreditamento è un servizio svolto nell’interesse pubblico perché gli utenti business e i consumatori finali, ma anche la Pubblica Amministrazione, quando ricorre a fornitori esterni, possano fidarsi, fino all’ultimo anello della catena produttiva e distributiva, della qualità e sicurezza dei beni e dei servizi che circolano su un mercato sempre più globalizzato. Esiste un unico ente di accreditamento per ogni paese europeo; in Italia opera ACCREDIA che recentemente ha assorbito il SINCERT e il SINAL (ente deputato all’accreditamento dei laboratori di prova) (…).

Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.