- scritto da Annalisa Tirrito
- categoria Progetti
Nuova Stazione Duomo di Napoli: il progetto di Fuksas
Nuova stazione Duomo di Napoli: il progetto degli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas prevede una copertura di vetro che racchiude arte, archeologia e architettura. La nuova stazione della linea 1 aprirà a giugno.
Non è facile abbinare il termine “sostenibile” a lavori invasivi e costruzioni ardite per la Metropolitana di Napoli, in una piazza storica come Nicola Amore, all’incrocio con Via Duomo, in pieno centro antico, eppure se la guardiamo in termini di mobilità, o come occasione per ritrovare il Tempio dei Giochi Isolimpici Napoletani, e ancora come porta d’accesso al museo diffuso della città, e riconfigurazione della piazza che sottolinea la grande bellezza dell’archeologia, allora tutto torna.
C’è un valore aggiunto e un viaggio nel tempo e nello spazio con Massimiliano e Doriana Fuksas, che hanno sviluppato una nuova proposta progettuale per la stazione Duomo di Napoli partendo dalle prescrizioni che la Soprintendenza aveva indicato per la copertura vetrata dell’area archeologica contenente il basamento dei giochi olimpici. La nuova fermata della linea 1 della metropolitana sarà aperta in modo funzionale a giugno, ma man mano, sarà completata la bolla di vetro che identifica la stazione e ultimati gli scavi archeologici. Una volta ultimata sarà annoverata tra le stazioni metro più belle del mondo.
L'area archeologica nella stazione metropolitana
Più livelli, perché il viaggio non è solo di mobilità, ma anche emozionale. In quello superficiale infatti vi sarà l’area archeologica musealizzata, illuminata da luce naturale attraverso la vetrata sovrastante, come un vero e proprio museo in cammino, in un piano sottostante la piazza, nella nuova soluzione, in comunicazione, attraverso due travi-parete vetrate, con il piano sottostante di ingresso alla Metro.
Ritrovamenti archeologici di un edificio monumentale di prima età imperiale presso la fermata in piazza Nicola Amore
Il tempio ritrovato dagli archeologi durante gli scavi e ora in mostra alla nuova stazione Duomo di Napoli
La copertura della nuova stazione Duomo di Napoli
La copertura vetrata della piazza Nicola Amore raggiunge il mezzanino adibito a museo della nuova stazione Duomo della linea 1 della metropolitana di Napoli inducendo con la luce filtrata, una suggestiva relazione con i reperti archeologi. Il luogo era frequentato dagli atleti che per 400 anni dai tempi dell’imperatore Augusto vi hanno svolto le olimpiadi, documentate da reperti come targhe dei vincitori delle gare oltre alle piste, visibili grazie allo scavo archeologico di 40 mila metro cubi.
Anche all’esterno 7 mila metri quadri di superficie urbana si presentano riqualificati, oltre a rappresentare l’asse strategico di interconnessione con i nodi principali della mobilità urbana a Napoli. Come l’ha definita il Professor Ennio Cascetta, Presidente della Società Metropolitana di Napoli
“La metropolitana delle tre A: Archeologia, Architettura, Arte, ovvero la grande sfida di attraversare la città di Napoli dalla collina al mare, passando per il centro storico, aprendo la più vasta campagna di scavi archeologici del dopoguerra e impiegando tecniche di avanguardia nello scavo di gallerie e stazioni”.
Il rivestimento della stazione è realizzato con pannelli in acciaio corten, ma altra caratteristica della Stazione Duomo di Napoli al di sotto dell’area museale sarà l’illuminazione che diventa sensoriale, dal piano ascensori infatti, a scendere lungo le scale mobili e fino alla banchina vi sarà una particolare soluzione illuminotecnica con impianto RGB, che cambia colore con la luce solare, in particolare si vedranno esagoni intagliati nei pannelli di rivestimento e retroilluminati con i colori delle diverse ore della giornata, cambiando dal celeste chiaro del cielo all’arancio del tramonto fino al blu del crepuscolo.