- scritto da Chiara Nicora
- categoria Progetti
Teshima Art Museum: edificio per l’arte oppure opera d’arte?
In Giappone, sulla piccola isola rurale di Teshima, che spunta nel mare interno di Seto, la collaborazione tra l’architetto Ryue Nishizawa e l’artista giapponese Rei Naito di Hiroshima ha dato origine a un particolare museo dove arte, architettura e paesaggio si fondo insieme. Il Teshima Art Museum, infatti, non è un involucro per ospitare mostre, ma è esso stesso l’opera d’arte esposta.
Il progetto del Teshima Art Museum
Non si tratta di un edificio tradizionale fatto di muri squadrati, porte e finestre. Le parti che compongono il museo Teshima sono adagiate sul versante collinare che digrada verso il mare in modo sparso e apparentemente senza logica. I volumi in cemento a vista non ostentano la loro volumetria, ma assecondano dolcemente il terreno con le loro forme non convenzionali. Il nucleo centrale è costituito da una calotta in calcestruzzo da 25 cm di spessore che ricorda una goccia che si è appena appoggiata su di una superficie curva. Due aperture ellittiche, non schermate, permettono agli agenti atmosferici di invadere e modificare lo spazio interno. Un altro volume più piccolo, ma con la stessa forma tondeggiate, ospita invece una libreria e un caffè.
Il percorso, che conduce dall’ingresso al cuore del museo, è celato dalla vegetazione. L’ingresso è identificato da un portale che si apre nel fianco della collina. Una volta oltrepassata la soglia si incontra la biglietteria e inizia il percorso museale e sensoriale. La passerella attraversa la natura circostante assecondando in alcuni punti il suolo e in altri svettando sopra il mare: lo sciabordio dell’acqua e il soffio del vento tra gli alberi sono la colonna sonora della promenade verso il cuore del museo dove nulla è esposto. Tutto è affidato all’esperienza singolare e sensoriale del visitatore che decide come vivere il museo: se a passo veloce o lento, se in ascolto a ogni minimo suono o se sordo, se triste o felice, se in pace o in guerra con i propri sentimenti.
- crediti fotografie © Iwan Baan