- scritto da Graziella Pillari
- categoria Progetti
L’Opera House di Sydney diventa carbon neutral
L’Opera House di Sydney, una delle architetture simbolo dell’Australia, diventa carbon neutral. L’edificio, a circa 45 anni dalla sua inaugurazione, nel 1973, azzera le proprie emissioni di carbonio diventando “carbon neutral”.
In copertina: foto di Jozef Vissel.
L’Opera House di Sydney
L’Opera House di Sydney è stata progettata dall’architetto danese Jorn Utzon, con il supporto strutturale di Arup, allora sotto il nome di “Ove Arup & Partners”. I lavori iniziarono nel 1959 e terminarono dopo quattordici anni, nel 1973. Oggi l’Opera House di Sydney rappresenta uno degli edifici simbolo dell’Australia ed una pietra miliare dell’architettura del 20° secolo. La sua rilevanza è stata ufficialmente riconosciuta nel 2007, quando è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. In tale occasione, nella relazione del comitato UNESCO, è stata descritta come:
“un indiscutibile prodotto della creatività umana, non solo del ventesimo secolo, ma nell’intera storia dell’umanità.”
Per gli appassionati di costruzioni: La Sydney Opera House in formato Lego per la serie Lego Architecture, con i mattoncini bianchi nelle forme degli edifici più famosi al mondo, pensata per gli amanti dell'architettura.
Interventi all’Opera House di Sydney per diventare carbon neutral
Sino ad oggi l’Opera House è stata celebrata soprattutto per le caratteristiche architettoniche, in particolare per la copertura a forma di conchiglia, la cui realizzazione comportò non poche difficoltà, soprattutto strutturali. Tuttavia, per la sua peculiarità è divenuta un simbolo dell’integrazione di design e ingegneria.
A 45 anni dall’inaugurazione, l’Opera House di Sydney celebra un altro evento significativo: diventa carbon neutral. Il 24 settembre 2018 è stata premiata dall’Australian Government’s National Carbon Offset Standard (NCOS) per i risultati raggiunti nella riduzione delle emissioni di carbonio, con ben cinque anni di anticipo rispetto a quanto programmato. L’NCOS è un’organizzazione australiana che fornisce linee-guida, buone pratiche per ridurre le emissioni inquinanti, la cui adesione è volontaria.
Gli interventi all’Opera House di Sydney per diventare carbon neutral si sono concentrati principalmente su due fronti, quello dei consumi elettrici e quello dei rifiuti.
In ambito energetico l’Opera House ha ridotto i consumi del 75%, con interventi volti alla sostituzione delle lampadine nella sala concerti: le incandescenti sono state sostituite da lampade LED e del 9% intervenendo sul preesistente sistema di raffreddamento. Inoltre, i consumi di acqua ed energia dell’edificio vengono costantemente monitorati da un nuovo sistema.
Nella gestione dei rifiuti ha incrementato dal 25% al 60% la quantità di quelli riciclati, riuscendo anche a utilizzare i rifiuti organici e i resti alimentari per produrre direttamente energia. Un interessante risultato questo, in quanto riesce anche ad essere utile nella battaglia contro lo spreco alimentare.
Tra gli obiettivi futuri della Sydney Opera House vi sono quelli di ridurre il consumo energetico del 20% e raggiungere l’85% di rifiuti riciclati, questo entro il 2023. Visto l’anticipo con cui ha raggiunto i primi obiettivi, non è detto che non anticipi anche questo traguardo!
In aggiunta a tutto questo, l’Opera House ha definito un programma di informazione e buone pratiche per tutto lo staff e i lavoratori, rispetto ai comportamenti sulla corretta gestione dei rifiuti. Una misura basilare e assolutamente necessaria, senza cui le innovazioni tecnologiche non potrebbero dare tutti i risultati sperati.
Ma c’è di più. Per quanto riguarda la quota rimanente di emissioni prodotte, l'Opera House di Sydney ha deciso di investire in progetti internazionali intenti a ridurre le emissioni inquinanti. Esistono infatti numerose iniziative in cui le aziende possono investire per compensare le emissioni inquinanti emesse, ad esempio i programmi di riforestazione nazionali e internazionali. L’Opera australiana ha scelto di prendere parte al progetto EcoAustralia, attraverso cui si salvaguardia la biodiversità e allo stesso tempo si riducono le emissioni.