- scritto da Domenico Pistone
- categoria Progetti
Biophilic design: benefici e progetti di architettura e natura
Quanti di noi sono rimasti affascinati guardando l’evoluzione degli intarsi floreali in legno del trionfo del Liberty di Villa Igea a Palermo progettata da Ernesto Basile o da come la natura viene vissuta a villa Farnsworth progettata da Mies Van Der Rohe e dal bosco verticale a Milano e da come la natura avvolge ed è elemento essenziale nella scuola dell’infanzia del Villaggio Monte degli Ulivi progettato nel sud dell’Italia da Leonardo Ricci?
Questi sono solo pochi esempi di biophilic design che ci aiutano a capire che per secoli l’uomo ha avuto l’esigenza di far entrare la natura negli spazi che vive e progetta per restare connesso alla natura.
In copertina: il Mary's Infant School, Oxfordshire, Regno Unito, progetto di Jessop and Cook Architects
Che cos’è il biophilic design?
Non c’è da meravigliarsi se i primi a parlare di questo bisogno ed attrazione insito nell’animo umano per tutto ciò che è vivo furono Eric Fromm, psicanalista, ed il biologo Edward Wilson.
Ecco quindi che dall’amore per la vita, è questo il significato di biofilia, l’architettura e la progettazione traggono spunto con esempi innovativi che tentano di migliorare, avvicinando sempre più l’uomo alla natura, e viceversa, il nostro stile di vita. Nasce, appunto, il biophilic design: un modo nuovo di progettare il luogo in cui viviamo.
Dal 2004 la progettazione “verde” e il biophilic design sono diventati oggetto di studio, è importante ricordare il contributo di Stephen Kellert, professore di ecologia sociale, in cui espone ben 70 meccanismi per generare un’esperienza biofilica o libri come "Last Child in the Woods” o “Biophilia”.
Numerosi sono stati, inoltre, gli esempi che hanno provato a stupire e cambiare il modo di vivere gli spazi da parte dell’uomo e tutti fondati su principi precisi.
I benefici dell’biophilic design?
Ovviamente tutto il ragionamento e la teoria della progettazione “verde” e del biophilic design è ancora in divenire, ma nella società odierna in cui tutto è frenesia, solitudine e ammassi di schermi senza fili, l’esigenza di stare a contatto con la natura, con la vita, dovrebbe essere una prerogativa.
Ecco perché un sempre più crescente numero di ricerche e saggi afferma che e persone che vivono in spazi progettati secondo i principi della biofilia accusa meno lo stress, hanno un umore migliore ed una migliore qualità della vita.
Se è vero che l’aspirazione massima di ogni progettista è quella di creare spazi salubri e a misura delle esigenze umane allora il biophilic design potrebbe essere la strada giusta da percorrere.
10 progetti di biophilic design
Ecco, di seguito, 10 esempi virtuosi di biofilia applicata alla progettazione architettonica:
1. Mary's Infant School, Oxfordshire, Regno Unito, progetto di Jessop and Cook Architects
Il concept progettuale della St.Mary’s Infant School di Jessop and Cook Architects consiste nell’accostamento di tre elementi che tentano di rompere l’orizzontalità e la monotonia spaziale da cui è circondata dotando l’edificio di tetti a falda che rimandano all’archetipo di casa che nasconde, al suo interno, un giardino segreto.
Possiamo scorgere, infatti, il volume in mattoni rossi che ospita la classe, uno spazio interno luminoso ed ampio in cui la commistione di pieni e vuoti rendono l’ambiente giocoso ed adatto ai bambini.
Il secondo elemento è uno spazio didattico con annessi servizi, mentre il terzo è costituito dall’area giochi esterna coperta ed in cedro collegata, alle aule, da porte completamente apribili che permettono di far entrare la natura all’interno delle aule.
2. Urban farm at Pasona Group offices, Tokyo, progetto di Kono Designs
Uno dei principi cardine del biophilic design è quello di far entrare l’uomo il più possibile in contatto con la natura.
All’Urban Farm at Pasona Group offices di Tokyo si fa un ulteriore passo in avanti permettendo ai fruitori degli spazi di poter interagire attivamente con la natura e coltivare il cibo che gusteranno tra una pausa ed un’altra. Colture idroponiche e a terra diventano elementi spaziali creando così con il frutto della passione e l’albero di limone dei divisori tra una postazione ed un’altra mentre i pomodori scendono dolcemente sui tavoli. Ecco come in spazi in cui passiamo la stragrande maggioranza del nostro tempo diventiamo agricoltori e consumatori del nostro cibo prodotto a km zero.
3. Khoo Teck Puat Hospital,Yishun, Singapore, progetto di RMJM
L’ospedale è il luogo in cui ci si prende cura delle persone ed è il luogo in cui si sente più il bisogno di “respirare la vita”.
Spesso, invece, gli ospedali sono luoghi architettonicamente molto basilari e tristi, che hanno influssi negativi sui pazienti. Non è il caso del Khoo Teck Puat Hospital che, attraverso i suoi ampi corridoi luminosi, permette un contatto costante con la vegetazione, un ricircolo dell’aria creato attraverso accorgimenti tecnici ed all’avanguardia, una migliore condizione dei fruitori che si rispecchia anche nell’animo dei pazienti. Un esempio virtuoso di come il contatto con la vita, la natura (biophilic design) può alleviare il dolore della malattia.
4. The Eden Project, Cornwall, Regno Unito, progetto di Grimshaw
Una ex-cava di kaolinite in Cornovaglia diventa palcoscenico per ricreare, attraverso due tra le più grandi biosfere al mondo, due biomi, ovvero delle ampie porzioni di biosfera, attraverso le quali è possibile studiare ed attraversare e toccare con mano la fauna e la flora dell’ambiente tropicale e quella del mediterraneo.
Due giganteschi sistemi di cupole in acciaio e plastica formano sistema con un enorme giardino esterno che ospita quasi duemila tipologie vegetative differenti, The Core ovvero il centro educativo del complesso e il teatro in cui vengono ospitati eventi culturali di rilievo.
5. Maggie's Centre Lanarkshire, Scozia, progetto di Reiach and Hall
Da sempre i centri di cura Maggie sono all’avanguardia nella cura del cancro e nell’architettura di pregio atta a lenire i dolori delle malattie (un esempio sono il Maggie's Centre di Oldham e il Maggie's Centre di Leeds). Ma questo sito nel Lanarkshire è esempio di come un’architettura diventi un unicum con la natura. Infatti l’approccio degli architetti è stato quello del minimo intervento progettando degli spazi bassi che si fondono con la natura circostante ed un sistema di cortili che rendono l’edificio permeabile al paesaggio utilizzando sistemi eco-friendly e materiali innovativi che rendono più sostenibile il progetto.
6. One Central Park, Sydney, progetto di Ateliers Jean Nouvel
Il One Central Park di Atelier Jean Nouvel si presenta come un edificio in acciaio e vetro “contaminato” nella sua totale interezza da piante ed arbusti autoctoni che lentamente avvolgono la struttura.
Tante sono le caratteristiche e le innovazioni dell’edificio tra cui un grande eliostato a sbalzo che cattura i raggi solari a qualsiasi ora del giorno, un impianto interno per il riciclaggio dell’acqua ed una centrale elettrica a basse emissioni di carbonio.
Un cantilever è sospeso alla sommità dell’edificio e contiene gli attici più lussuosi ed un imponente sistema di specchi motorizzati cattura la luce del sole e la riflette nei giardini interni dell’edificio.
Al calar del sole una la grande istallazione LED dell’artista Yann Kersalé prende vita donando, a chi alza lo sguardo, un emozionante spettacolo.
7. Selgas Cano office, Madrid, progetto di Selgas Cano office
I fortunati dipendenti di SelgasCano office, che trova collocazione in un’area verde all’interno della città di Madrid sono quotidianamente in contatto con la natura circostante grazie ad una grande finestra curva di vetro spesso 2cm che copre tutta la lunghezza degli uffici posti sotto la chioma degli alberi. La parete posta a sud, invece, in fibra di vetro e poliestere, protegge i dipendenti dai raggi solari e un sistema di carrucole ed aperture consente la ventilazione degli ambienti.
8. The Scarlet Hotel, Cornwall, Regno Unito, progetto di Harrison Sutton Partnership
Il punto di forza di questa architettura biofila è sicuramente la posizione che toglie il fiato. Il contatto costante con la natura è inevitabile e l’uso di espedienti come le porte e finestre che dissolvono la divisione degli spazi, la capacità di far entrare la luce in ogni angolo, materiali innovativi ed all’avanguardia rendono l’hotel un posto magico da vivere.
9. Bosco verticale, Milano, Italia, progetto di Stefano Boeri Architetti and Barreca & La Varra
Da molti studiosi è considerato un prototipo per le città del domani, uno dei grattacieli più belli al mondo il Bosco Verticale è un modo nuovo di pensare la verticalità e farla entrare in contatto con la natura e l’uomo. Un sistema di torri che, secondo i progettisti, contengono l’equivalente di 10.000 mq di foresta.
Alla base un grande parco che accentua l’attenzione alla vita e la voglia di far entrare la natura anche in una metropoli come Milano
10. Mirror Cube, Svezia, progetto di Tham & Videgård
Quando la vita cittadina diventa troppo frenetica e si ambisce a luoghi salubri e pieni di vita quale posto migliore in cui andarsi a rilassare se non un hotel hi-tech sito su un albero?
È questo il caso del Mirror Cube che tiene vivo il contatto con la natura ed il fruitore. Una struttura 4x4 mq che realizzata con materiali innovativi ed attenti alla natura. Rivestito da specchi contenenti speciali colori ultravioletti visibili solo agli uccelli e che permette loro di schivare l’hotel sull’albero.