- scritto da Mara Colecchia
- categoria Progetti
Jungle: la palestra urbana verticale a costo energetico zero
Ideata nel 2017 dai poliedrici personal trainer Matteo Ferri e Michela Citarelli, e lanciata a Pesaro, nelle Marche, appena un anno dopo, Jungle è una palestra in materiale ecologico a costo energetico zero perchè non si avvale di pesistica tradizionale o di macchinari ad alimentazione elettronica.
Sfruttando la semplicità di corda naturale e legno di filiera XLAM (crossing laminated timber), il sistema Jungleup utilizza la forza di gravità come strumento principe del programma di allenamento. Niente alimentazione elettrica, dunque, secondo un concetto di allenamento innovativo ed ecologico, che promuove il potenziamento degli schemi motori di base e il recupero della dimensione istintiva.
La struttura di 8 metri di altezza e 4,5 metri di diametro è ospitata da baia Flaminia a Pesaro, nella versione completa del progetto; mentre la versione baby di 4 metri per 2 di Jungleup è destinata ai parchi pubblici, proponendo allenamenti liberi a costo energetico zero - se si escludono i faretti utilizzati nelle ore serali.
Nata dal bozzetto grafico di Mattia e Michela di una forma sinuosa ed allungata, Jungle è la prima palestra al mondo che si sviluppa secondo l’asse verticale, con una struttura a cielo aperto e un’estetica biomorfica grazie ai piloni portanti che richiamano una S.
Funi che penzolano dal soffitto come fossero liane, blocchi di legno con incanalature che suggeriscono il tronco di una palma, quadri svedesi a disegno irregolare su cui arrampicarsi come scimmie o giaguari: l’intera palestra è un percorso ad ostacoli che ricorda una vera e propria giungla.
Infatti la vera innovazione nell’economia dello spazio urbano resta per Jungle lo sfruttamento della dimensione verticale. Con un valore massimo di aerea occupata di 100 metri quadrati, Jungle ha un bassissimo impatto sull’assetto urbano dei quartieri in cui è inserita.
Inoltre, se un punto di forza di questa palestra ecologica è l’assenza di alimentazione elettrica, anche l’aspetto estetico non delude: Jungle è un valido complemento di arredo urbano, che valorizza lo spazio esterno e offre il lusso di un training di alto livello in un ambiente protetto.
Jungle per un nuovo modello di allenamento
Allo scopo di esplorare il potenziale dello spazio verticale, Mattia e Michela hanno personalmente creato un innovativo modello di allenamento, che combina elementi di crossfit, street workout e parkour. Allenatori specializzati vengono formati su diversi programmi specifici e si avvalgono di ben 150 attrezzi, tra cui funi, anelli, scale e quadri svedesi.
Questa innovativa palestra verticale permette a novelli junglers di esercitare tutta la muscolatura contemporaneamente e migliorare il senso della propriocezione, avvalendosi essenzialmente del sollevamento del proprio corpo. Ad aumentare il senso di immersione nell’ambiente urbano, il passaggio da un attrezzo all’altro nello spazio longitudinale della palestra regala suggestivi scorci del panorama circostante (in questo caso l’incantevole baia Flaminia).
“Un giorno di qualche anno fa mi sono reso conto che quando le persone si appendevano per i piedi o per le mani, cominciavano istintivamente a ridere”, dice Mattia Ferri, spiegando il concepimento di Jungle: una missione per recuperare la nostra dimensione istintiva e imparare a vivere la città con libertà e consapevolezza ecologica.
L’aspetto sociale della palestra verticale ecologica
L’aspetto sociale di questa palestra innovativa non è da sottovalutare: in contesti urbani a crescente carico di stress e isolamento, ritrovarsi a ciondolare appesi a una fune assieme ad altri Junglers è una liberazione, oltre che un divertimento genuino.
L’idea innovativa dell’allenamento Jungleup è proprio quella di coinvolgere i locali in attività di gruppo, in cui adulti e bambini, per la prima volta nel settore fitness, possano esercitarsi assieme sui medesimi programmi di allenamento. Sono previste anche sessioni di family building e team building, per famiglie ed aziende, oltre a sessioni dedicate ai portatori di handicap e agli anziani.
Jungle non è soltanto una palestra ecologica, dunque, ma uno strumento di integrazione sociale che promuove la condivisione dello spazio comune a 360 gradi.
Quando sopra o sotto non hanno più un valore limitativo e i piedi ciondolano nel vuoto; quando ci si trova a schivare di pochi centimetri il proprio vicino di fune, librandosi appesi al proprio anello, allora l’ecosostenibilità urbana ha trovato la sua più alta motivazione.
Guardando Jungle da lontano, una silhouette di legni e liane che si staglia tra i palazzi, immagino città ecologiche abitate da individui liberi; capaci di gioire del cielo sopra la testa e dell’aria sotto ai piedi. O viceversa.