- scritto da Elisa Pagni
- categoria Progetti
Quartiere Vauban di Friburgo: sostenibilità, verde e integrazione
Pochi conoscono Friburgo, e poco di Friburgo si sente parlare. Eppure è una città veramente speciale, in quanto la sua politica architettonica ed urbanistica è sicuramente all’avanguardia per quel che riguarda il coinvolgimento della cittadinanza nei cambiamenti territoriali, per l’importanza assegnata al verde pubblico, nonché per lo sfruttamento dell’energia solare. A dimostrazione di ciò, Friburgo ha diminuito le emissioni nocive del 14% dal 1992 e si pone l’obbiettivo di ridurle del 40% entro il 2030. I tetti della città sono spesso tappezzati da moduli fotovoltaici, stadio compreso, per un totale di energia prodotta pari a 10.000 kW, mentre molte abitazioni utilizzano pompe di calore geotermiche per il riscaldamento ed il raffrescamento. A rafforzare questa politica, vi sono incentivi comunali, da sommarsi a quelli federali, erogati dallo Stato tedesco.
Per comprendere il modo di procedere delle autorità e gli investimenti comunali basta prestare attenzione ai tre quartieri di Vauban, Rieselfield e Sonnenschiff. Mi soffermerò su Vauban, perché è il primo nato ed il più esemplificativo.
Vauban era una ex caserma francese di 38 ettari, che ora ospita 5.000 abitanti in 2.000 appartamenti. Ha preso vita nel 1996 grazie al Project Group Vauban, supportato dalla consulenza dei cittadini, cioè del Forum Vauban. I lavori sono terminati nel 2009, con l’obiettivo, raggiunto, di accogliere per lo più giovani famiglie. A questo scopo si sono mosse ben 40 cooperative di proprietari, le quali hanno agevolato anche la partecipazione dei redditi più bassi. Solo per questo fattore, se paragonato ai costi delle città italiane, Milano per prima, Friburgo merita una lode e soprattutto molta più attenzione.
Ma non solo: tutto il quartiere è dotato di elevati standard di riduzione dei consumi ed un alto numero di unità abitative sono case passive o “Energy plus”, il che significa che producono più energia pulita di quanta ne abbiano bisogno. Non è finita: vi è un impianto di cogenerazione alimentato esclusivamente da trucioli di legno e gas naturale, agganciato alla rete del riscaldamento, mentre la riduzione del 60% delle emissioni di CO2, è garantita dalla coibentazione e dall’efficienza dell’utilizzo del calore. Cresce inoltre la presenza di impianti solari, che ad oggi sviluppano il 65% dell’energia prodotta. L’acqua piovana viene raccolta ed utilizzata per le case e per l’irrigazione del terreno.
Dopo tutto questo, non poteva mancare un occhio di riguardo verso la problematiche del traffico e dell’inquinamento causato dalle automobili. Si è quindi proceduto in modo da ridurre la presenza delle auto, mentre i pochi parcheggi sono situati al di fuori del quartiere. Il potenziamento dei mezzi pubblici ha inoltre permesso al 40% delle famiglie di non aver bisogno della macchina, perché è presente il car–sharing, ma soprattutto perché coloro che non utilizzano il parcheggio godono di veri e propri incentivi economici.
Per costruire il quartiere sostenibile Vauban non è stato nemmeno necessario abbattere alberi secolari, anzi, le aree verdi sono state pensate e sviluppate insieme ai futuri residenti, così che molte strade e aree pubbliche sono a completa disposizione dei bambini.
Fantascienza? Sogno? Illusione? Friburgo è sulla Luna? Su Marte?
No, è in Europa, in Germania, vicino al nostro Paese; ma purtroppo, ciò che per noi è ancora impensabile, per altri è già semplice quotidianità.