- scritto da Elisa Stellacci
- categoria Progetti
72h cabin: soggiorno nella natura per alleviare lo stress
5 mini rifugi sono disseminati nell'isolotto svedese Henrinksholm, nella regione di Dalsland, in completa simbiosi con il territorio in cui si ergono. Solitari ed accoglienti affinché gli ospiti possano abbracciare un’esperienza rigenerante con la natura. Il nome "72h cabin" deriva dalla durata del soggiorno di cinque partecipanti ad uno studio sullo stress condotto dall’Istituto Karolinska di Stoccolma. Gli esiti sono stati per tutti gli ospiti, di vari paesi e accumunati da una vita particolarmente nevrotica,estremamente positivi: al termine dei tre giorni è stata riscontrata una riduzione del 70% dello stress, un miglioramento della frequenza cardiaca e un conseguente aumento della creatività.
La semplicità di 72h Cabin diventa necessaria, il sistema costruttivo dei rifugi visibile e chiaro: le cabine dalle forme pure e l'interior design minimal permettono un’immersione totalitaria ma confortevole nella natura per allontanarsi dallo stress.
72h Cabin è progetto a conduzione e realizzazione familiare. La figlia dei proprietari dell’isolotto, circa 100 ettari di paradiso svedese, studentessa di architettura, progetta un rifugio in legno di abete e vetro, utilizzando le stesse alberature che crescono sul posto e nel completo rispetto dell’ambiente. Ispirata alle "barn" della sua infanzia, Jeanna Berger ha ideato un prototipo con minima impronta sul territorio. Le cabine sono state realizzate dal cognato Jonas Fred Hell e dal suo collega Robert, della compagnia edile Fridh & Hells Bygg a Bengtsfors e poi trasportate in situ via camion, barca e quad.
La cabina è sollevata da quattro pilastri dal suolo, parzialmente apribile e con copertura trasparente. I 5 mq sono strettamente necessari per l’ampio letto e per gli spazi di servizio e cambio lenzuola. La testata del letto è una parete in legno con ripiani, non apribile. I lati lunghi divisi in tre campate e il tetto a falde sono in vetro, mentre il quarto lato diventa ingresso diviso in due ante.
La distanza delle tavole del pavimento e del tetto è millimetrica, per ragioni funzionali (non ostacolare le variazioni materiche e per la ventilazione naturale) ed estetiche: i raggi solari si introducono negli spazi infinitesimi creando fasci luminosi e un’atmosfera fiabesca. Evidentemente è una struttura non adatta allo svolgimento delle attività diurne, ma posto di rifugio e contemplazione delle stelle. Ciò che infatti la differenzia dalle tende tradizionali è l’interazione con l’esterno: non ci si chiude completamente con la chiusura zip al calare della notte. Il prototipo leggero ma solido apre tre lati su 4 all'ambiente verso il lago e il cielo, da contemplare comodamente distesi su un tradizionale letto.
L’oasi di proprietà Berger racchiude in piccolo tutti gli scenari paesaggistici nordici: le alte colline e le pianure ricche di flora e fauna locale, foreste e praterie, specchi d'acqua ricchi di lucci, persici e anguille. Durante il giorno gli ospiti si sono dedicati al nuoto e alla canoa; di sera raccolti attorno ad un focolare e poi divisi per pernottare nelle cinque cabine. La paura della notte si è subito stemperata con il calore e l'intimità dei rifugi.
I rifugi sono disponibili per brevi soggiorni in locations remote e per un massimo di due persone, da riservare online a partire dal 2018. È possibile anche comprare una copia dalla Fridh & Hells Bygg, con l’unica riserva di collocarla in posti unici e belli come gli scenari originali.
È facile intuire come la contemplazione e l'immersione in paesaggi incontaminati possano avere un potere rigenerante e terapeutico, ancor di più in uno scenario da favola come Henrinksholm. Molto più sorprendente è la dipendenza dalla tecnologia e la completa disconnessione con la natura e con noi stessi.