La casa del futuro è green e si chiama Rhome

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Mancano pochi mesi ormai allo scontro finale del Solar Decathlon Europe 2014, che si terrà per due settimane, dal 27 giugno a Versailles, dove chiunque potrà andare per visitare Rhome for Dencity, il prototipo di casa solare che l’Università di Roma Tre ha progettato durante questi mesi e che gareggerà con altre 19 squadre provenienti da 16 paesi differenti.

Di seguito l’elenco completo dei partecipanti al Solar Decathlon Europe 2014:

Svizzera | Lucerne Team (University of Applied Sciences and Arts, School of Engineering and Architecture)

Spagna | Plateau Team
(Universidad de Castilla – La Mancha / Universidad de Alcala de Henares)

Giappone | Chiba University Japan
(Chiba University)

Francia | Atlantic Challenge
(ENSA Nantes, ESB, Ecole des Mines de Nantes, ISSBA, IUT Nantes, Institut des Matériaux Jean Roussel)

Danimarca | DTU Team
(Technical University of Denmark)

India | Team SHUNYA
(Academy of Architecture, IIT Bombay)

Cile | France, CASA FENIX – UTFSM
(Universidad Tecnica Federico Santa Maria, Valparaiso – Université de la Rochelle, Espace Bois de l’IUT)

Stati Uniti d’America – Francia | Team Réciprocité
(Appalachian State University – Université d’Angers)

Germania | Team Rooftop
(University of the Arts and Technical University of Berlin)

Romania | Team Bucharest 2014
(Technical University of Civil Engineering, University Politehnica, University of Architecture and Urbanism “Ion Mincu”, Bucharest)

Stati Uniti d’America – Germania | Team Inside Out
(Rhode Island School of Design and Brown University and University of Applied Sciences of Erfurt)

Olanda | Delft Versailles 2014
(Delft University of Technology)

Germania | Ontop
(University of Applied Sciences, Frankfurt am Main)

Costa Rica | TEC team
(Costa Rica Institute of Technology, Cartago)

Francia | UPE team
(Université Paris–Est, ENSA Paris Malaquais, ENSA Marne–la–Vallée, ESTP Paris, Ecole des Ponts Paris–Tech, ESIEE Paris, ENSG, IFSTTAR)

Italia | Rhome for denCity
(Università degli Studi di Roma TRE, Rome)

Tailandia | Kmutt Team
(King Mongkut’s University of Technology Thonburi)

Spagna | Barcelona tech 2014
(Universitat Politècnica de Catalunya, Barcelona)

Taiwan – NCTU | UNICODE
(National Chiao Tung University)

Messico | Mexico City
(Universidad Nacional Autonoma de Mexico, the Center of Research in Industrial Design and the School of Engineering and the School of Arts)

Possiamo affermare che il progetto della casa di Rhome for Dencity è completamente opera degli studenti che, guidati dai professori, sviluppano il progetto attraverso 10 principali aspetti, che sono l’architettura, l’ingegneria, l’efficienza energetica, il bilancio energetico, il comfort, il funzionamento della casa, la sensibilizzazione sociale, la progettazione urbana e la convenienza economica, l’innovazione e la sostenibilità.

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MAKER FAIRE A ROMA

Dal 3 al 6 ottobre 2013 si è tenuta al Palazzo dei Congressi di Roma la “Maker Faire” che ha visto arrivare centinaia di visitatori e gli studenti di Rhome erano lì ad esporre un loro metodo studiato appositamente per visualizzare la situazione di comfort nella casa, attraverso una semplice interfaccia grafica 3D che permette all’utente di prendere coscienza autonomamente di ciò che avviene nell’abitazione e di conseguenza decidere sulle azioni da intraprendere in merito, evitando automatismi della domotica che spesso vanno a sfavore delle personali esigenze degli abitanti. Lo scopo di questo metodo è quello di educare e rendere partecipe l’uomo, unico reale protagonista dell’ambiente in cui vive e quindi anche l’unico che può sapere come migliorare la propria condizione di comfort.

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WORKSHOP A VERSAILLES

Dal 6 all’8 novembre 2013 cinque rappresentanti della squadra italiana di Roma – Michele Caltabiano, Gabriele Roselli, Barbara Cardone, Elena Detiker e Nicola Moscheni – insieme a due professori – Chiara Tonelli e Stefano Converso – si sono riuniti a Versailles con gli altri team internazionali che parteciperanno al Solar Decathlon Europe 2014, per un workshop di due giorni, al fine di discutere insieme ai responsabili dell’organizzazione in merito alle tematiche della competizione, visitare il lotto nel quale si monterà il prototipo della casa ed infine vedere le stanze dove alloggeranno le squadre.

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Durante il workshop ogni gruppo ha avuto modo di presentare il proprio progetto agli avversari, cercando di non svelare troppo per ragioni competitive, ma con il risultato importante di capire i vari livelli di sviluppo del lavoro dei diversi team. Poche squadre hanno esplicitato il progetto urbano, forse per volontà o forse per non averlo sviscerato a sufficienza.

Al contrario, gli studenti di Roma Tre hanno come punto di forza proprio il progetto urbano, molto più definito degli altri e con un ottica di concreta realizzazione nel futuro. Probabilmente ciò che li spinge a curare più a fondo il tema urbano è il forte bisogno di ristabilire l’ordine in una città caotica come Roma che riscontra un’elevata quantità di abitazioni abusive, soprattutto in zone di interesse storico che invece dovrebbero avere rilevanza prioritaria. Il progetto di Rhome prevede di rimuovere queste costruzioni illegali e spostarle nelle periferie della città, densificare l’ambiente esistente, ristrutturare il sistema della mobilità e liberare spazio nei siti archeologici da assegnare come suolo pubblico.

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Altro tema chiave è infatti il concetto di ri–densificare un’area prescelta della capitale italiana, che non significa solo aumentare il numero di metri quadrati o cubi per ettaro occupando nuovo suolo pubblico, ma incrementare il numero di abitazioni per la stessa area,offrendo appartamenti di piccole dimensioni (che al giorno d’oggi la città non offre) per soddisfare le esigenze di giovani coppie e residenti temporanei. I principali vantaggi di questo tipo di progettazione consistono nel risparmio economico ed energetico, nella salvaguardia del territorio ancora non costruito, nell’ottimizzazione delle infrastrutture preesistenti e del sistema di trasporto della città, nella sicurezza degli abitanti e nel miglioramento delle relazioni sociali.

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I ragazzi di Rhome for Dencity sono usciti da questo incontro molto più consapevoli di loro stessi e del lavoro svolto, con meno insicurezze e soprattutto pronti per affrontare una competizione internazionale.

A fini della competizione gli studenti di Roma vedono con scetticismo le collaborazioni miste tra università di paesi diversi, come Stati Uniti e Francia, poiché ritengono che sia già difficile lavorare insieme nella stessa stanza, figurarsi in continenti diversi. Scopriremo solo a Versailles nella graduatoria finale di luglio se questo tipo di collaborazioni sono realmente efficaci o meno.

Ormai la progettazione della casa di Rhome for Dencity è arrivata ad un grado di dettaglio piuttosto elevato, tanto che la casa verrà presto realizzata per la prima volta vicino a Bolzano, in modo da poterla testare in tutti i suoi aspetti.

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La logica di ricerca del team Rhome per migliorare le potenzialità dei prodotti utilizzati nella casa è quella di prendere il meglio di ogni situazione e farla funzionare in un sistema organico. “L’intento è quello di migliorare la performance del materiale interagendo con le case produttrici e intrecciando le conoscenze, creando sinergie per lo sviluppo di nuovi prototipi” afferma Nicola Moscheni, communication coordinator del team.

Di seguito i materiali e i sistemi innovativi usati nella casa solare di Rhome for Dencity:

PANNELLI FOTOVOLTAICI FLESSIBILI

Usati soprattutto sulle vele delle barche, garantiscono leggerezza sui binari dei frangisole scorrevoli.

Sono di facile manutenzione e sostituzione, calpestabili, pulibili e leggeri.

La superficie dei pannelli rispetto alla scorsa edizione è stata ridotta sensibilmente poiché l’organizzazione del Solar Decathlon Europe ha limitato da 10 a 5 Kw il picco di produzione dell’energia dal fotovoltaico per favorire l’utilizzo di strategie naturali passive.

PANNELLI IN FIBRA DI LEGNO

Utilizzati come isolamento termico, i pannelli a bassa densità (90 kg/mc) vengono posizionati tra i montanti della struttura in legno per uno spessore di 20 cm e un successivo strato più esterno di 10 cm ad alta densità (140 kg/mc) fa da cappotto per eliminare i ponti termici.

TUBI CON SABBIA

Il concetto è stato ripreso dalla casa di Med in Italy, ovvero quello di avere nella stratigrafia delle pareti dei tubi in alluminio verticali, stretti e lunghi, a sezione rettangolare, nei quali viene inserito del materiale reperibile facilmente in loco, come la sabbia o la terra, che conferisce la giusta inerzia termica affinché l’ambiente interno della casa abbia la temperatura adatta di giorno come di notte ed in modo totalmente naturale e passivo.

SISTEMA DI CORRENTE PROGRAMMATA

Un sistema di ventilazione intelligente per garantire la corretta qualità dell’aria.

RIVESTIMENTI ESTERNI NATURALI

Il modulo abitativo verrà rivestito interamente in legno faccia–vista di larice non trattato e con parti di abete verniciato bianco e rosso.

– UNA CUCINA ECOLOGICA

Anche la cucina di RhOME è all’avanguardia: non utilizza colle ed è quindi priva di formaldeide. Inoltre è progettata per essere riutilizzabile all’80% e riciclabile al 100%.

Densità, convenienza, trasportabilità e sobrietà. Sono le caratteristiche che descrivono la casa RhOME che produce più di quanto consuma: ha prestazioni energetiche quasi 8 volte superiori a quelle di una classe energetica C e di una volta e mezza superiori a quelle di una classe energetica A+.

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Francesca Romana Fieri

Francesca Romana Fieri Architetto

Architetto giramondo, dopo tanto viaggiare è tornata a Roma, la sua città di origine, per fondare uno studio di architettura insieme al marito e collega Dario Mabritto. Le sue passioni sono la bioedilizia, la fotografia e la progettazione partecipata.