- scritto da Barbara Brunetti
- categoria Criteri Progettuali
I tetti a sella e le architetture ancestrali dei primi architetti dell'isola Sulawesi
Sulawesi, cerniera abitata tra oceano Indiano e Pacifico. Tra i 14 milioni di abitanti che popolano quest’isola indonesiana del nord del Pacifico, i Sa’dan Toraja costruiscono straordinarie case chiamate Tongkonan dal caratteristico grande tetto a sella coperto di paglia e costruite su tronchi d’albero per difendersi da roditori e serpenti.
ARCHITETTURA ANCESTRALE: LE TRADIZIONALI KORAMBO
{loadpositionbanner4}
Si tratta di una struttura complessa la cui costruzione necessita, oltre che della collaborazione di tutta la famiglia, anche dell’apporto di maestranze specializzate. Lo scheletro in bambù della struttura è trasportato sul posto già assemblato per poi essere qui completato: la casa si erge su alte palificazioni in bambù con terminazioni intagliate con dentellature che fungono da alloggio delle travi orizzontali, sostegni della capanna di legno, il cuore dell’abitazione. Quest’ultima è costruita a partire da assi di legno assemblati senza chiodature ma con semplici incastri a legno vivo, esternamente decorati.
La facciata, la cui decorazione è eseguita mediamente in un mese, presenta vistose decorazioni che, secondo il costume locale, devono rispecchiare lo status sociale della famiglia proprietaria: i pattern intagliati sul legno utilizzano i colori rosso, nero e giallo e privilegiano disegni geometrici a motivi circolari simboleggianti teste di bisonte, animale sacro per eccellenza, e il sole, simbolo di potere. Il nero simboleggia la morte e le tenebre, il giallo la potenza di Dio, il bianco la purezza, il rosso la vita, in quanto colore del sangue umano. I pigmenti colorati provengono da materiali di uso comune: il nero dalla fuliggine, il bianco dalla calce, il rosso e il giallo dalle terre colorate, mentre il vino di palma è impiegato per conferire maggiore vividezza ai colori.
Il tetto dalle grandi dimensioni e dalla caratteristica forma a sella presenta due grandi spioventi, uno dei quali è talvolta tanto sproporzionatamente imponente da dover essere sostenuto da un alto palo decorato con corna di bisonte. La forma a sella del tetto, tradizionalmente ricoperto di paglia, secondo alcuni ricorda le barche usate dal popolo per trasferirsi qui dalla Cambogia, secondo altri invece evoca il corno del bisonte, simbolo di fertilità e forza. Lo spessore del tetto è ottenuto mediante doghe di bambù legate con rattan, montate trasversalmente in strati e legate longitudinalmente alle travi del tetto. Oggi sempre più spesso lastre di zinco ed estese chiodature si sostituiscono a questi materiali della tradizione.
La Tongkonan è divisa verticalmente in tre livelli: la mansarda dove sono conservati i cimeli di famiglia, la zona giorno e lo spazio tra le palificazioni destinato agli animali domestici. L’interno della casa, invece, è semplicemente scandito in tre ambienti: una zona giorno, una cucina con focolare per la preparazione dei cibi e una zona notte. La maggior parte del tempo della giornata si svolge all’aperto, per questo gli ambienti della casa sono tipicamente angusti e bui, con poche finestre, destinati alle sole funzioni di stoccaggio e di riparo, oltre che di riposo. Inoltre, il termine tongkonan deriva da toja e significa “sedersi insieme”: in alcuni casi la dimora è un luogo d’incontro per tutta la famiglia che qui discute di questioni importanti.
Le case sono disposte a schiera con il granaio per il riso, chiamato Alang, disposto frontalmente al Tongkonan e costruito con le stesse tecniche e gli stessi materiali. Il blocco abitazione-granaio è orientato nord-sud, in particolare il granaio è rivolto a sud, la direzione verso cui problemi e malattie confluiscono, mentre il Tongkonan è rivolto a nord dove risiede il Dio Puang matua.
Come molti rifugi tradizionali indonesiani caratterizzati da interni sacrificati e oscuri, il Tongkonan sta perdendo il favore degli abitanti dell’isola Sulawesi: molti dei Toraya oggi scelgono di vivere in abitazioni più confortevoli ad unico piano, più spaziose, luminose e ventilate, mentre secondo un approccio più in armonia con la tradizione alcuni scelgono di aggiungere un ulteriore piano che soddisfi maggiormente i bisogni di spazio e luce, pur conservando il prestigio del tradizionale Taongkonan.
L’isola di Sulawesi, nota anche con il nome Celebes, con le sue tipiche case Tongkonan, oggi costituisce un settore vitale del turismo locale, che attira visitatori da tutto il mondo, soprattutto dal vecchio continente, rendendola una delle mete più conosciute e apprezzate dell’Indonesia.
Fonti | J. May, Architettura senza architetti, guida alle costruzioni spontanee di tutto il mondo, Rizzoli, 2010.