- scritto da Arianna Mortellaro
- categoria Eco cemento
Fondazioni in bioedilizia: basso impatto ambientale, ottimo comfort interno
Edifici rispondenti ai criteri della bioedilizia sono in grado di interagire in maniera più corretta e sostenibile con l’ambiente, garantendo una vita meno breve alle strutture e costi più bassi di gestione e manutenzione. Le fondazioni sono un elemento fondamentale perché costituiscono il raccordo tra la costruzione ed il terreno su cui questa è posata. A tale scopo devono rispondere a due semplici principi:
- Isolare l’edificio per renderlo salubre;
- Non creare discontinuità tra la casa ed il terreno su cui essa poggia.
Due tipologie di fondazione a cui fare riferimento, se si vuole costruire in bioedilizia sono le seguenti:
- fondazioni in cemento armato;
- fondazioni in pietrame.
Alcuni semplici accorgimenti sono in grado di garantire una corretta posa in opera degli elementi di fondazione.
FONDAZIONI IN CEMENTO ARMATO
Anche se il cemento armato non è il migliore materiale strutturale per la bioedilizia ed è consigliabile ridurre al minimo il suo utilizzo, si deve tener conto della provenienza delle componenti dell’impasto del calcestruzzo. Infatti spesso in cantiere vengono utilizzate sostanze di varia natura per ritardare la presa e rendere il materiale più lavorabile, oltre che più impermeabile e resistente. Tali additivi, però, con il passare del tempo potrebbero subire un degrado tale da risultare nocivi per la salute dell’uomo, rilasciando sostanze tossiche facilmente inalabili. Non è da escludere, inoltre, che tali additivi possano favorire un facile deterioramento del cemento armato, indebolendo l’intera struttura. Si suggerisce quindi di confezionare il calcestruzzo direttamente in cantiere, per evitare così additivi di ogni tipo, utilizzando come base del cemento puro, con assenza di radioattività certificata.
Va inoltre considerato che l’armatura metallica, se non correttamente messa a terra, può modificare il campo elettrico della struttura interna. Sarebbe opportuno inoltre orientare la messa a terra dell’armatura verso sud, in direzione del polo magnetico positivo terrestre, in modo da disperdere meglio fuori dagli ambienti le cariche generate in modo artificiale all’interno dell’edificio, evitando possibili inquinamenti elettromagnetici. Strutture metalliche, infatti, creano al loro interno uno spazio schermato alle radiazioni naturali, causando possibili squilibri e patologie nell’uomo, alterando i processi cellulari e regolando il nostro bioritmo.
In bioedilizia si consiglia, ad esempio, che l’acciaio tondo ad aderenza migliorata sia ad alta resistenza per limitarne la quantità utilizzata nell’edificio, o l’uso di acciaio inox che, seppur costoso, per la sua particolare microstruttura, ha valori poco elevati di permeabilità magnetica e consente quindi di limitare le azioni di disturbo al campo elettromagnetico naturale. Si consiglia quindi di adottare un sistema a nastro, preferibilmente in acciaio, nelle fondazioni perimetrali che funzioni come un dispersore, come una messa a terra. Al nastro andranno poi collegati elementi quali la rete elettrica, tubazioni in materiale metallico, radiatori ecc…
Va ricordato oltretutto che tra gli svantaggi più rilevanti riscontrati nell’utilizzo del cemento armato ci sono:
- la scarsa traspirabilità;
- l’elevata conducibilità;
- la bassa capacità isolante a livello termico;
- la bassa capacità isolante a livello acustico.
FONDAZIONI IN PIETRAME
Tali tipi di fondazioni sono le più indicate per coloro i quali intendono progettare secondo i criteri della bioedilizia. Le applicazioni più adatte sono quelle relative ad edifici in legno o murature in terra cruda, essendo un buon materiale rispondente alla risalita capillare dell’umidità. Occorre ricordare però che l’uso della pietra, in generale, aumenta lo sfruttamento intensivo delle cave, modificando in maniera pesante il territorio, oltre al fatto che pietre come il tufo, granito o pozzolana possono emettere gas radioattivi nocivi per la salute dell’uomo (radon).
Tale tipo di fondazione può essere una semplice fondazione in pietrame, completata con materiale drenante, o una fondazione a sacco con scampoli di pietra miscelati a cemento. Si raccomanda, naturalmente, di utilizzare sempre pietra locale ed evitare trattamenti superficiali della pietra per non alterare le caratteristiche meccaniche della stessa.
Affiancato alle fondazioni, inoltre, si deve realizzare un sistema di drenaggio, ad esempio con tubi di drenaggio forati in pendenza, che impedisca la risalita dell’umidità dal terreno. Il drenaggio va solitamente adagiato su uno strato di materiale poco capillare.