Sei containers per una comunità sostenibile. Pechino contro l'inquinamento

Nel distretto di Shunyi, periferia di Pechino, un giardiniere dal nome Niu Jian, ha costruito una casa fatta con sei containers, nella speranza di creare una comunità verde, dove le persone possano condividere un progetto di vita sostenibile, in una città ormai altamente inquinata. Nel giugno del 2014 “The container home” prende vita ed è solo la prima parte del suo piano. 

“The container home” un'installazione temporanea per istruire i visitatori e diffondere l’idea di una comunità condivisa, tramite visite organizzate e programmazione di workshop. Nel  2016, il suo programma prevede la costruzione di dieci unità familiari, 1000 mq di laboratorio a più piani. Nel 2017 Niu spera di vedere realizzato un complesso di 10.000 mq a più piani per ospitare 100 famiglie, con la possibilità di vendere o affittare le unità. Niu Jian vede il suo lavoro come un tentativo per affrontare il saccheggio delle risorse naturali causato dall’industrializzazione, che ha distrutto, in molte città del mondo, l'equilibrio tra natura ed esseri umani. 

I containers per il progetto 

Il progetto è sostenuto da Sustainable Design Institute of Arts and Science Research Center, della prestigiosa Università di Tsinghua e dal Participatory Community Development Center. Le prerogative di base sono: tempi di costruzione brevi, facilità di montaggio, efficienza energetica e sostenibilità. Gli architetti incaricati sono SE Ding, Wang Wei, KONG Lingchen mentre il team di disegno sostenibile è formato da vari architetti e professori: Liu Xin, HU Yechang, CHEN Weiran, SU Yurong, XU Zhetong, Yang Xu, TU Wanrong.

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Il progetto si compone di sei containers di 20 piedi (6.055 m x 2.435 m x 2.79 m), prefabbricati con porte e finestre, isolamento e alimentatore elettrico. Ogni container rappresenta un modulo base e la combinazione di più moduli dà vita a diverse varianti topologiche. In questo progetto specifico, l’edificio prevede 5 moduli verticali e uno orizzontale, che delimita lo spazio di una corte. La casa comprende tre camere da letto, un ripostiglio, uno spazio/laboratorio con stampante 3D e vari strumenti di taglio, una zona pranzo, la cucina e un bagno. I containers sono stati trasportati sul sito e, in tempi brevissimi, sollevati e installati; in seguito i moduli sono stati giuntati tra di loro e impermeabilizzati, e infine, sono state montate le scale e le porte interne. I sei containers sono costati 180.000 yuan, il trasporto e l'installazione 38.000 yuan, per un totale di 218.000 yuan (31.000 euro).

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Il processo costruttivo è semplice e rapido, non necessita di elevata manodopera o risorse materiali, è a basso impatto acustico e ambientale. Il proprietario si è incaricato della progettazione interna e degli impianti secondo la filosofia del DIY (Do it Yourself).

Gli aspetti sostenibili del progetto

Il progetto adotta una serie di espedienti per ridurre le emissioni e gli sprechi: raccolta delle acque reflue, trattamento e riutilizzo per generare il sistema di acqua riciclata; scarti di cucina, raccolta escrementi, trattamento e riutilizzo per alimentare il sistema di produzione di biogas; pannello solare da 600 watt e turbina eolica da 300 watt per alimentare le luci LED.

Niu Jian e la sua famiglia hanno installato personalmente tubi e lampade LED per la crescita delle piante in cucina. Possono mangiare le verdure che coltivano loro stessi grazie alla parete verde e al giardino di colture biologiche sul tetto. Gli scarti come bucce d’arancia, gusci d’uovo, foglie ecc. vengono polverizzati attraverso un tritarifiuti posto sotto il lavello e confluiscono in una piccola cisterna per il riciclaggio. In bagno, infatti, sono presenti quattro cisterne di plastica. Un serbatoio contiene le acque grigie utilizzate per il risciacquo del wc; un altro raccoglie l’acqua piovana utile per l’irrigazione; gli altri due sono collegati ad apparecchiature per la produzione di gas metano da liquami trattati e rifiuti di cucina. Il gas viene utilizzato per la cottura, mentre i residui solidi e liquidi vengono utilizzati come fertilizzante per le coltivazioni. 

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Niu e la sua famiglia vivranno per due anni in questa casa per sperimentare questo nuovo stile di vita, per capire cosa migliorare nel layout funzionale, nel sistema energetico o per quanto riguarda la manutenzione degli impianti per il verde, al fine di stabilire un insieme di soluzioni costruttive ecosostenibili per  un futuro sviluppo partecipativo comunitario. Liu Xin, professore al Sustainable Design Centre dell’Università di Tsinghua, afferma che nonostante molte persone in Cina abbiano cercato di costruire case ecologiche alimentate da vento e metano, tuttavia il progetto di Niu, è il più coraggioso perché combina, in un unico organismo, trattamento delle acque reflue, roof garden, coltivazione indoor, energia solare ed eolica ecc.

I containers, tutti dipinti di bianco, si distinguono dagli edifici circostanti. Un orto davanti casa e le pareti coperte di piante color pastello. È questo lo scenario, forse un po’ pittoresco, che Niu sceglie, per promuovere l'armonia tra la natura e gli esseri umani.

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Enza Laudone

Enza Laudone Architetto

D’origine calabrese, pugliese d’adozione, sono stati proprio lo studio della tradizione architettonica pugliese, l’uso della pietra e l’arte di costruire a secco, ad avvicinarla all’architettura ecosostenibile. Appassionata d’arte, adora viaggiare e conoscere nuove culture.