- scritto da Luca Carlin
- categoria Progetti
La città del futuro: 6 modelli esemplari
Che aspetto ha la città del futuro? In occasione della presentazione della “Dichiarazione di Venezia” l'economista Jeremy Rifkin, invitato a tenere il discorso d'apertura, sostiene la necessità di passare da un'economia tradizionale a una digitale, capace di modificare profondamente il modus operandi di qualunque settore produttivo e portare all'azzeramento dei costi. Cambiare economia significa anche cambiare modo di pensare, di vivere e di conseguenza dare un volto nuovo alla struttura della città.
CITTÀ: UN DOCUMENTARIO SVELA LE MIGLIORI STRATEGIE SOSTENIBILI
CITTÀ NUOVA
L'espansione sempre più forte delle città ha portato ad una crescita diffusa incontrollata causando un aumento dei costi per i servizi e per gli spostamenti. I nuovi confini cittadini non sono più in grado di controllare i cambiamenti del territorio, si rende quindi sempre più necessaria la stesura di un modello di governance diverso che tenga in considerazione i profondi mutamenti strutturali delle città del presente in relazione ai cambiamenti futuri.
La città cambia, spariscono le distinzioni tra zone produttive e zone abitative per tornare al modello delle prime città, ma con profondi cambiamenti strutturali. L'espansione predilige l'altezza e la densità, e la tecnologia diventa protagonista nella costruzione e nella gestione dei servizi: si cercherà di riprendere il controllo sul sistema urbano attraverso le macchine, con la speranza che non venga perso del tutto.
CITTÀ COME CATALIZZATORI DELL'ECONOMIA
Se è vero, come dice Rifkin, che bisogna puntare all'azzeramento dei costi, le città hanno un ruolo chiave in questo processo per la loro capacità di attrarre, connettere e creare opportunità. Lo sviluppo tecnologico sta riportando sempre più il sistema produttivo all'interno dei centri abitati, grazie alla riduzione degli spazi necessari alla produzione, con la volontà di ricucire il legame e l'interazione tra spazi produttivi e spazi abitativi.
Stampanti 3d e sistemi di produzione dell'energia
Le stampanti 3d sono una realtà ormai da tempo diffusa in diverse città: delle piccole fabbriche dove la tecnologia permette di produrre in spazi estremamente ridotti. Studi e sperimentazioni sono già attive per capire come dall'oggetto di design e dalle componenti meccaniche si possa passare alla produzione di elementi architettonici, sfruttando il principio della prefabbricazione, o addirittura a vere e proprie case interamente costruite con stampanti giganti. Un giorno si potrebbe addirittura arrivare a città intere costruite programmando una macchina, città capaci di captare energia da loro stesse: dei piccoli mondi in grado di soddisfare sia la domanda che l'offerta, in cui il consumo di energia non è più un consumo di territorio, ma uno sfruttamento controllato di quei sistemi così detti rinnovabili che non renderanno più necessario lo spostamento delle materie prime da una parte all'altra del mondo.
6 MODELLI DI CITTÀ FUTURE
Freiburg, Germania
Solarsiedlung è il nome del piccolo quartiere con una cinquantina di abitazioni che sorge alle porte di Friburgo. L'idea sta nel costruire un sistema che produca più di quanto consumi facendo partecipare le singole unità al fabbisogno globale: i pannelli fotovoltaici installati in copertura trasformano la casa in una piccola fabbrica che produce più energia di quella che consuma, garantendo al quartiere intero le riserve energetiche per far funzionare i servizi (da qui il nome “Quartiere solare”). Il sole diventa quindi risorsa fondamentale per produrre energia elettrica. Il riscaldamento è invece affidato ad una centrale termica alimentata a biomassa unica per l'intero quartiere.
Masdar, Emirati Arabi
Inaugurata nel 2010, perfettamente autosufficiente per quanto riguarda la produzione energetica, Masdar City è costituita da una serie di stradine e costruita con materiali interamente ecologici, in modo da impedire l'eccessivo apporto calorico. Sfrutta sistemi solari, eolici e termali che garantiscono il 100% del fabbisogno globale. Le emissioni di CO2 derivanti dai sistemi di trasporto sono nulle grazie anche alla riduzione dei tempi di trasporto: ogni parte della città è raggiungibile in un minuto. Il sistema di riciclaggio, con un'efficienza del 100% permette di avere un impatto zero sull'ambiente e l'acqua è ricavata dalla dissalazione del mare attraverso un impianto ad energia solare.
Aarhus, Danimarca
L'obiettivo dei danesi è quello di creare una sinergia attiva tra imprese energetiche, università e istituti di ricerca, in modo da intervenire contemporaneamente nei tre settori ritenuti principali: tecnologia, ambiente e business. L'intervento non vuole apparire come un sistema isolato, ma come parte integrante del sistema urbano in continua evoluzione, per permettere di agire quotidianamente sul modo di vivere la città.
Yokohama, Toyota City, Keihanna Science City e Kitakyushu, Giappone
“Next-Generation Energy and Social Systems Verification Experiment” è il nome di un massiccio programma di trasformazione del territorio giapponese che nel 2010 ha preso il via con l'obiettivo di creare una serie di Japan Smart Cities. Le città cardine del progetto sono Yokohama, Toyota City, Keihanna Science City e la città di Kitakyushu, ed il programma prevede di intervenire su quattro temi principali: persone, ambiente, innovazione e mercato. Le principali aziende del settore si sono impegnate con importanti finanziamenti per la costruzione di smart grids in grado di rivoluzionare il sistema di trasporto, un processo che dovrebbe durare almeno una decina d'anni e che renderà il sistema nipponico, da sempre ai vertici tecnologici, tra i più competitivi al mondo.
Amsterdam, Paesi Bassi
Attenzione ai consumi, con l'istallazione di sistemi di contabilizzazione allo scopo di sensibilizzare i cittadini, e costruzione di oltre 300 stazioni di rifornimento per auto elettriche sono le politiche messe in atto ad Amsterdam, che si concentra soprattutto sulla mobilità per portare una riduzione delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2025. La sensibilizzazione dei cittadini svolge un ruolo chiave per la diffusione di una cultura sostenibile; a questo proposito si sono attivati anche i commercianti delle vie del centro per far partire il progetto “Klimaatstraad” (Via del clima) per rendere più sostenibile il centro urbano.
Songdo, Corea del Sud
Nel 2015 verrà inaugurata, poco distante da Seul, la città ecosostenibile nata dalla bonifica di un'isola. Temi rilevanti sono la mobilità e la gestione dei rifiuti ma la caratteristica principale è il sistema di canali che la attraversano, in grado di regolare la temperatura e gestire la caduta delle piogge atmosferiche, e il 40% della superficie dedicata agli spazi verdi.