Ecovillaggio Solheimar in Islanda, la terra del ghiaccio e del fuoco

Islanda, terra del ghiaccio e del fuoco, di tradizioni e avanguardie, di esseri umani e popolo nascosto (huldhfolk). Terra incantata. In alto, un cielo stellato, bruciato da magiche fiamme verdi e viola danzanti. Scivoliamo tra le fiamme verso un angolo remoto di questa terra, a sud ovest, in una delle mille distese innevate, interrotta qua e là dai guizzi bollenti dei geyser. Proprio qui, una fata d’altri tempi, Sesselja Sigmundsdottir, nel giorno del suo ventottesimo compleanno, il 5 Luglio 1930, fondò l’ecovillaggio Solheimar, la “Casa del Sole”, nella terra del ghiaccio e del fuoco.

Sesselja, fondatrice dell'ecovillaggio Solheimar in Islanda, aveva studiato Pedagogia e viaggiato per la Danimarca, la Svizzera e la Germania, dove si era appassionata all’antroposofia e alle teorie di Rudolf Steiner. Era tornata in Islanda con un’idea e qualche appunto. Pian piano, come nelle migliori favole,quello che era iniziato come un insediamento isolato e primitivo con una decina di bambini è diventato un moderno ecovillaggio autosufficiente con agricoltura biologica, energie rinnovabili e una vita culturale fiorente.

La mappa dell'ecovillaggio Solheimar in Islanda.

Solheimar è difatti il primo ecovillaggio al mondo. Si estende per un’area di circa 250 ettari e vi abitano un centinaio di persone, di cui quasi la metà disabili. L'ethos di Solheimar deriva infatti da un’integrazione inversa, un processo in cui la comunità si sviluppa in base alle esigenze delle persone con disabilità e di altre minoranze.

L’ecovillaggio Solheimar comprende abitazioni residenziali (íbúðarhúsnæði), guesthouse per i turisti che vi vogliono soggiornare (gistiheimili), aree dedicate al giardinaggio (garðyrkja), edifici principali per diversi servizi (þjónusta), tra cui una chiesa, una galleria d’arte, negozi di vario genere. Solheimar ha infatti sviluppato, oltre alle guesthouse,un'ampia gamma di attività commerciali indipendenti, tra cui:

  • Graena Kannan Café - caffetteria;
  • Naerandi – panetteria;
  • Ölur – forestale;
  • Sunna – orticoltura;
  • Vala Market e galleria d'arte;
  • laboratori di arte creativa.

Cavalli nell'ecovillaggio Solheimar in Islanda.

L’edificio principale dell’ecovillaggio 

L’edificio principale dell’ecovillaggio, il Centro Ambientale Sesseljuhús, è completamente sostenibile. Progettato dall'architetto paesaggista islandese Birgir Einarsson,è stato inaugurato il 5 luglio 2002, 100 anni dopo la nascita di Sesselja Sigmundsdóttir. L'obiettivo era quello di progettare un edificio con il minor impatto possibile sull’ambiente, prestando estrema attenzione all’origine, alla produzione e al recupero di tutti i materiali impiegati nella costruzione. Durante i lavori, ad esempio, lo scavo è stato ridotto al minimo e tutto il terreno scavato è stato riutilizzato per l'abbellimento di Solheimar. I colori usati per l’edificio sono i toni della terra, poiché i materiali provengono dalla natura. Il tetto di torba si fonde con i campi vicini.

Il Centro lavora in collaborazione con gruppi dell’Islanda e internazionali come centro per l'educazione ambientale e viene utilizzato come spazio comunitario per gli abitanti di Sólheimar, ospitando anche attività, workshops, mostre ed esibizioni.

La mostra “Clean Energy - A Better World” è l'unica esposizione permanente nell’edificio principale dell’ecovillaggio di Solheimar. Si tratta di una mostra interattiva sulle energie rinnovabili, con particolare riferimento alle fonti energetiche sostenibili utilizzate a Solheimar, tra cui l'energia eolica, solare, geotermica e idroelettrica.

La mostra permanenente allestita nell'ecovillaggio Solheimar in Islanda.

Quando si parla di consumo energetico, molto dipende dal sistema di riscaldamento e dall’isolamento dell'edificio. Tra le diverse fonti di energie rinnovabili, l’Islanda sfrutta principalmente l'energia geotermica, utilizzata sia per il riscaldamento degli edifici che per la produzione di energia elettrica. L’ecovillaggio ha il proprio pozzo per ottenere acqua calda e per riscaldare gli ambienti. L'acqua è prelevata a una certa temperatura e ritorna al sistema a una temperatura inferiore dopo l'utilizzo del calore. Il calore dell'acqua è utilizzato per la generazione di elettricità, per l’acqua da rubinetto, per riscaldare l'aria nel sistema di ventilazione, per il sistema di riscaldamento a pavimento e con i radiatori. Vi sono anche delle condotte esterne utili a mantenere l'ingresso libero da neve e ghiaccio in inverno.

Un dettaglio della mostra sull'energia geotermica a Solheimar in Islanda.

Sesseljuhus, l’edificio principale dell’ecovillaggio,ha anche un dispositivo speciale per produrre elettricità. Si tratta di generatori termici che sfruttano lo scambio di calore tra acqua calda e acqua fredda. L'efficienza è approssimativamente proporzionale alla differenza di temperatura tra i lati dell'acqua calda e fredda del generatore. Con una differenza di 70°C, l'efficienza è del 3%. I generatori termici sono preferibili ai generatori solari in Islanda poiché possono produrre elettricità in modo continuo e con la stessa efficienza, indipendentemente dalla presenza di sole o pioggia.

Quando tutto iniziò, ormai 90 anni fa, non esistevano ancora parole come “sostenibilità”, “ecovillaggi”, non si parlava certo di questi sofisticati sistemi di energie rinnovabili. Eppure ancora oggi, parole e sistemi nuovi, non fanno che altro che basarsi sull’incantesimo di una piccola fata che, un secolo fa, iniziò a trasformare una landa sperduta e senza speranze in un modello di speranza per tutto il mondo.

Silvia Paldino

Silvia Paldino Ingegnere Civile

Ingegnere calabrese, di adozione romana, lavora nel settore energetico. E’ autrice di articoli scientifici, diari segreti e innumerevoli filastrocche. Nella sua borsa non può mai mancare: un taccuino per prendere appunti. Nella sua testa non può mai mancare: la pianificazione del prossimo viaggio.