Un asilo ecosostenibile in 13 mesi. Il progetto in Val Venosta

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Nel 2009 il Comune di Silandro, nella Val Venosta, ha indetto un concorso di progettazione per la realizzazione di un asilo ecosostenibile. La gara ha avuto larga partecipazione contando ben 203 progetti provenienti da nove differenti paesi europei. I vincitori della competizione, annunciati lo scorso anno, sono stati gli architetti Christian Kapeller e Stephan Marx con un modello di efficienza costruito in appena 13 mesi, seguiti da un progetto padovano e da uno viennese.

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La realizzazione dell’asilo in Val Venosta è un impegno importante per la comunità di Silandro, che deve far fronte ad un investimento di 2 milioni di euro.

IL CONCORSO

Il concorso è stato organizzato in due fasi: nella prima fase 10 progetti vengono selezionati e ammessi a partecipare alla seconda.
Il tema è stato l’elaborazione di un progetto preliminare per la nuova edificazione della scuola materna e l’elaborazione di una proposta per la nuova disposizione delle superfici libere.

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La commissione giudicatrice, presieduta dal direttore provinciale del dipartimento lavori pubblici, Josef March, e coordinata dall’ingegner Siegfried Pohl, ha tenuto conto dei seguenti aspetti:

  • La qualità architettonica
  • Il concetto planivolumetrico
  • La qualità delle aree interne ed esterne
  • La scelta dei materiali

IL PROGETTO VINCITORE

Gli architetti Kapeller e Marx sono stati l vincitori del concorso.
Caratteristiche fondamentali del progetto, che hanno convinto la commissione giudicatrice, sono state l’attenzione agli aspetti ecologici e termici e la scelta dei materiali.

La scuola materna “Dr. Heinrich Vögele“ è costituita da due cubi sfalsati e sovrapposti, caratterizzati da grandi finestre panoramiche. La particolarità di tali aperture sta nel fatto che sono senza telaio e vanno ad incastrarsi perfettamente nel rivestimento della facciata.
L’involucro esterno è in legno di rovere, e conferisce alla scuola un aspetto “tradizionale”.

Elemento che contraddistingue il progetto è infatti la commistione tra nuovo e antico, tra stile moderno, dato dalle forme architettoniche, e tradizione, rispecchiata a pieno nella scelta dei materiali di rivestimento e degli interni.

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A completare il progetto e a convincere la commissione è stata poi l’alta efficienza energetica della struttura e i contenuti costi di gestione. L’edificio infatti si colloca in classe CasaClima A+.
Ulteriore punto di forza è stato il tempo di realizzazione, solamente 13 mesi.
È proprio il caso di sottolineare come ancora una volta l’Alto Adige si conferma centro di sviluppo e di eccellenza della bioedilizia sul nostro territorio nazionale.

Giulia Azzini

Giulia Azzini Ingegnere

Appassionata di architettura sostenibile, le piace scrivere e coniuga qui le due cose. Tra un buon libro e un’escursione in montagna si tiene sempre aggiornata. Ama reinventare la propria casa e quella di familiari o amici.