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Abitazioni per chi non può acquistarne: studio di fattibilità su autocostruzione

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“Laboratorio di assistenza tecnica per interventi in autocostruzione ed auto recupero” è il progetto dell’associazione Gr.I.S. – Gruppo di Intrapresa Socialeper la costruzioni di abitazioni per chi non può acquistarne, risultato tra i vincitori del bando Principi Attivi 2010, Giovani idee per una Puglia Migliore, e conclusosi nel settembre 2012 con la realizzazione di un report sintetico relativo allo studio effettuato nel territorio della provincia di Barletta–Andria–Trani, con esplicitazione dei risultati conseguiti per ciascuno dei singoli comuni che si sono lasciati coinvolgere.

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IL PROGETTO

L’idea di base è quella di consentire la costruzione di abitazioni a chi non ha il denaro per acquistarle, né un reddito tale che possa consentire di avere accesso ad un mutuo: ognuno, mettendo a disposizione un monte ore mensile di lavoro, può contribuire alla realizzazione manuale dell’abitazione con l’autocostruzione.

Lo scopo del progetto è stato quello di consentire uno strumento concreto di studio di fattibilità ed analisi della realtà di contesto della provincia, onde permettere agli amministratori di considerare con attenzione l’emergenza abitativa e le istanze rilevate sul territorio.

Il gruppo fondante l’associazione, giovane, eterogeneo e dinamico, è composto da varie professionalità che hanno cooperato per la realizzazione dello studio: un ingegnere ambientale, un architetto, un economista ed un mediatore culturale che partendo dall’idea di escogitare possibili soluzioni per rendere accessibile l’acquisto della casa ad una fascia “grigia” della popolazione, che ad oggi ne è tagliata fuori, hanno voluto coinvolgere le amministrazioni, i tecnici locali e la popolazione in questo progetto volto a costituire una risposta concreta ed efficace al disagio abitativo delle famiglie residenti in provincia.

Dopo una prima fase di identificazione e definizione dell’ambito di intervento del progetto, svoltasi attraverso momenti di comunicazione e primo approccio con gli enti locali, per dar vita alle adesioni ed avviare le procedure di collaborazione, è stata avviata la parte di analisi, svolta prevalentemente su due assi: la condizione socio–economica del territorio e la disamina di strumenti e piani urbanistici vigenti, con individuazione dei possibili immobili ed aree che potessero essere oggetto di intervento per le abitazioni, in maniera condivisa e concertata con i responsabili locali, con la realizzazione di una mappatura degli immobili e/o aree e di schede dettagliate per ciascuno dei potenziali interventi individuati.

La fase finale, di comunicazione e condivisione dei risultati conseguiti, è stata organizzata attraverso workshop partecipativi organizzati sotto forma di incontri pubblici, aventi la duplice finalità di formare ed informare la popolazione a riguardo delle modalità e caratteristiche del processo edilizio in autocostruzione ed auto recupero, e di comunicare e rendere pubblici i dati raccolti nel report finale, contenente tutte le informazioni emerse durante le varie fasi del progetto.

Il progetto, svolto col patrocinio della Regione Puglia, dell’Osservatorio Regionale della Condizione Abitativa (ORCA, della Provincia di Barletta–Andria–Trani e dell’Associazione Fraternità per il Diritto alla Casa e con la collaborazione del Consorzio ABN è stato intrapreso nell’aprile 2010, ha potuto svilupparsi attraverso vari momenti formativi e partecipativi per le amministrazioni ed i gruppi di cittadini che hanno aderito all’iniziativa.

L’ing. Francesco Sarcina, presidente dell’associazione, sottolinea: “Obiettivo prioritario in questo momento di crisi e mancata integrazione economica dei nostri concittadini è quello di favorire le famiglie che hanno difficoltà a trovare sistemazioni abitative accettabili nel libero mercato attraverso l’attuazione di interventi in autocostruzione ed in auto–recupero”.

LE FASI DELLO STUDIO

Dopo aver effettuato i primi studi statistici e di rilevazione sul campo, la questione è stata approfondita attraverso l’incontro diretto con i cittadini, dei quali sono state rilevate le istanze ed i bisogni: essi sono stati resi partecipi del processo decisionale, e l’associazione Gr.I.S. ha cercato con loro di individuare una soluzione concreta per individuare gli immobili di proprietà comunale che potrebbero essere utilizzati per autorecupero, o le eventuali aree che potrebbero essere dedicate all’autocostruzione.

“Conoscere la realtà in cui operare attraverso gli occhi dei suoi cittadini è il primo passo di qualsiasi processo progettuale, e per noi è stato di fondamentale importanza proprio perché abbiamo voluto confrontarci con i residenti sulla questione del disagio abitativo e sulle possibili soluzioni, sulle condizioni economiche e su come la crisi incida quotidianamente su ognuno, sull’integrazione sociale e sulla possibilità di apprendere un lavoro nuovo, sulla condizione lavorativa disomogenea e sulla realizzazione del sogno di poter giungere finalmente a possedere una casa di proprietà” dichiara Giovina Fasciano, architetto e vicepresidente dell’associazione.

“Il ciclo di incontri organizzati nei comuni interessati – continua il dott. Roberto Passaro, coordinatore del progetto ha destato vivo interesse non solo da parte dei cittadini, ma anche delle istituzioni, al di sopra di ogni parte o fazione politica, a livello sia comunale che sovracomunale: l’Osservatorio Regionale della Condizione Abitativa (ORCA) avente sede presso l’Assessorato alla Qualità del Territorio, l’amministrazione provinciale sia per gli aspetti tecnici che per le politiche sociali e familiari”.

Destando l’interesse per l’originalità e la pragmaticità dei contenuti, il progetto è stato presentato a Bologna nell’Urbanpromo 2012 incentrato sulle tematiche della rigenerazione urbana, nell’ambito del convegno “I migranti, risorsa per i centri storici”, organizzato dal Centro Ricerca Fo.Cu.S. La Sapienza e dalla Direttrice prof.ssa Manuela Ricci, ed in tale contesto è stata posta l’attenzione sugli aspetti di interculturalità ed integrazione sociale che si potrebbero realizzare attivando concretamente politiche di tipo bottom–up.

PROSPETTIVE FUTURE

Strumento fondamentale per individuare bisogni e necessità legati all’emergenza abitativa, lo studio di pre–fattibilità si propone come passaggio fondamentale sia per l’indagine dei bisogni territoriali, che per la conoscenza e la diffusione a livello locale della pratica di autocostruzione ed auto recupero, ampiamente diffuse in alcuni Paesi, ma con pochissimi esempi giunti a concretizzarsi in Italia ( è il caso dell’esperienza di Senigallia).

Auspichiamo in breve tempo la possibilità di iniziare a concretizzare cantieri di autocostruzione ed autorecupero, così come individuati dai fondatori di Gr.I.S., grazie ad un attento e costante dialogo partecipativo con le amministrazioni, le popolazioni ed i tecnici locali, nella crescente sensibilità che tali attori vanno via via mostrando al riguardo.