Abitare in un guscio ecocompatibile

Kasauovo

Prendere ispirazione dalle forme e dai riti del passato per trarne vantaggi tecnologici a servizio dell’uomo e nel rispetto della natura: è questa l’idea che ha spinto Roberto Casati e il suo team di collaboratori, l’Arch. Marco Pugelli, l’Ing. Matteo Pugelli e David Santangelo, a progettare una green house compatibile con l’ambiente, energeticamente autosufficiente e antisismica. La struttura è a forma di guscio d’uovo per richiamare l’anticoconcetto di casa come ritrovo intorno al focolare domestico e come rifugio dallo stress e dalla frenesia del vivere quotidiano. Ma allo stesso tempo la scelta tipologica ha anche un sapore esclusivamente moderno perché finalizzata al raggiungimento di benefici economici ed ambientali. Infatti per ridurre i consumi energetici si deve puntare a sfruttare in modo adeguato il rapporto tra volume e superficie massimizzando il primo e minimizzando il secondo: la forma che più si presta a questa finalità è la sfera e l’aspetto del guscio d’uovo può essere ricondotto approssimativamente ad essa.

La KasaUovo, così come l’hanno definita i suoi ideatori, è composta da moduli geometrici prefabbricati che possono essere facilmente assemblati tra loro lasciando comunque libertà compositiva di finestre, porte e ambienti interni in base alle esigenze dei singoli. Gli appartamenti presentano un piano rialzato, un primo piano e una botola che conduce all’estremità del guscio in cui sono collocati gli impianti.

Ma come coniugare la standardizzazione geometrica con la forma circolare del guscio d’uovo?La soluzione consiste nel realizzare una doppia membrana fissata sulla fondazione e bloccata sul vertice più alto. La membrana interna è costituita da superfici squadrate di spicchi standardizzati, invece quella esterna è data proprio dalla forma del guscio d’uovo. Questo espediente è utile anche da un punto di vista energetico perché la doppia membrana riveste il ruolo di parete ventilata. Oltre che da quest’ultimo elemento, il risparmio energetico è dato anche da un involucro esterno realizzato con materiali termoisolanti e fonoisolanti, da infissi termoriflettenti, da impianti per la produzione di energia eolica e solare, da caldaie a condensazione e da impianti per il recupero delle acque piovane. In tal modo quest’abitazione riesce ad ottenere il 70% del risparmio energetico. Biocompatibili sono anche il 90% dei materiali da costruzione (copertoni, materassi in lattice, scarti del legno, ecc.) abbattendo così i costi che aggirano intorno ai 2.000 €/mq. La KasaUovo non deve essere pensata come struttura singola ed isolata, bensì come un insieme di abitazioni che compongono un villaggio immerso nel verde di una valle dove la realtà scorre meno caoticamente.

Il brevetto della KasaUovo è stato registrato il 23 aprile di quest’anno e nel corso dei mesi estivi la divulgazione di questa idea innovativa è promossa dalla presentazione del nuovo libro “(Kasa)Uovo. La rigenerazione infinita…” a cura di Roberto Casati e Vivetta Mantellassi. Chissà se i Comuni italiani, che tanto si pronunciano a favore del rispetto per l’ambiente e a favore della realizzazione di opere ecocompatibili saranno disposti ad accettare una sfida così ambiziosa…









Francesca Pedico

Francesca Pedico Ingegnere edile-architetto

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